Sui social un solo credo, «Odio tutti» e tante foto come quelle di qualsiasi ragazzo della sua età: selfie con espressioni buffe, scatti "da duro" allo specchio e video dei pomeriggi con gli amici in giro per Roma, nei dintorni del campo nomadi di via di Salone dove abitava insieme all'amico che secondo gli inquirenti ha fatto da «palo» durante la violenza. Su Instagram la voglia di riscatto, forse la sofferenza per un amore finito. «Avevi detto per sempre», scrive Seferovic, riferendosi pare a una storia finita male: «Ci siamo conosciuti, tenuti, per poi finire sconosciuti». E ancora «meglio di me ne troverai, ma come me mai». Oltre mille persone seguite, per lo più ragazze giovani: d'altronde è proprio sui social che "Alessio" ha conosciuto la quattordicenne a cui ha poi dato appuntamento quel fatidico 10 maggio. Tra le tante foto, spunta anche lo scatto di una ragazza seminuda e ammanettata. La data è il 19 luglio: pochi mesi dopo lo stupro che gli è valso l'arresto per violenza sessuale.
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