ROMA - Per non rovinarle la vita con una denuncia per detenzione di stupefacenti, il sostituto commissario Massimo Selva aveva chiesto qualcosa in cambio alla ragazza, poco più che diciottenne. Un rapporto sessuale consumato in fretta, dopo averla separata dagli amici e dal fidanzatino. Un anno dopo, sempre a giugno, altri due agenti di polizia dello stesso commissariato avrebbero abusato sessualmente di una prostituta detenuta ai domiciliari.
IL COMMISSARIATO
Sono glacialmente simili le due ordinanze di custodia cautelare che ieri hanno portato ai domiciliari tre poliziotti tutti in servizio a San Basilio.
AI DOMICILIARI
Più complessa la vicenda della prostituta agli arresti domiciliari. La donna ha registrato la violenza e proprio quel nastro ha convinto i pm ad ascoltarla più volte prima di credere alla sua versione dei fatti. A convincere il gip Anna Maria Fattori che la ragazza stesse dicendo la verità le altre tracce audio trovate sul registratore. In una, di due settimane prima la violenza vera e propria, i poliziotti avrebbero fatto pesanti ironie a sfondo sessuale e, anche se il nastro si interrompe, le avrebbero abbassato i pantaloni. Poi, il 2 giugno, la visita fuori programma: «I due erano in borghese ed ho notato che erano arrivati con un’auto di colore grigio scuro. Mi hanno detto che sarebbero tornati più tardi. Io all’inizio mi sono opposta ma ho avuto timore che potessi subire da loro ritorsioni».