Roma, studenti al freddo in una scuola su tre: «Mancano controlli»

Roma, studenti al freddo in una scuola su tre: «Mancano controlli»
di Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Dicembre 2018, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 13:55

A conteggiare tutte le risorse che ogni anno Campidoglio e Città Metropolitana isolano nei rispettivi bilanci per permettere l'accensione degli impianti di riscaldamento in 1.469 scuole (1.124 di Roma Capitale e 345 dell'ex provincia) c'è da sgranare gli occhi. Più di 30 milioni di euro investiti dai due enti per non lasciare aule, laboratori, palestre al freddo. Messa così si dovrebbe poter pensare agli studenti della Capitale come a bambini e ragazzi abbracciati quotidianamente dal tepore delle classi. Perché in teoria di fronte ad impegni così corposi non dovrebbero esserci interruzioni sul servizio erogato. Invece la realtà è un po' diversa. La raccontano bene a denti stretti i rappresentati d'istituto, i docenti, le famiglie costrette ad andare dal pediatra perché il figlio, iscritto alla materna o alle elementari, ha già sviluppato la bronchite. Coperti dai piumini e dai cappotti nell'inverno di Roma che già si è palesato, gli alunni in una scuola su tre restano al freddo.



Il motivo? Le caldaie o sono guaste e dunque da riparare e nella peggiore delle ipotesi da sostituire oppure funzionano a intermittenza. Piegate poi nelle ultime settimane dai temporali che hanno allagato, compromettendole, gli scantinati o i box esterni dove sono state allestite. Il problema, argomenta più di un dirigente scolastico riguarda la manutenzione preventiva. Quella cioè che dovrebbe essere compiuta durante la pausa estiva o a ridosso della ripresa delle lezioni ma che invece salta costantemente perché i tecnici municipali e comunali non bastano a censire lo stato di salute di tutti gli impianti di riscaldamento in dotazione alle scuole. Le stime contano il 5% delle caldaie controllate nei mesi scorsi. A questo si aggiunge poi la mancata risposta da parte delle istituzioni.

LEGGI ANCHE Caldaie rotte e classi trasferite: «Qui è diventato un calvario»



L'INCONTRO
«All'inizio dell'anno scolastico spiega Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio abbiamo chiesto all'assessore Gatta (Margherita, responsabile dei lavori pubblici per il Campidoglio ndr) un incontro urgente, in previsione dell'approssimarsi dell'inverno e delle conseguenti gravi situazioni meteorologiche che avrebbero potuto mettere a dura prova la sicurezza e la vivibilità degli ambienti scolastici». Come è andata a finire? Che l'assessore aveva fissato un incontro al 28 novembre (la richiesta, lo ricordiamo, era di settembre) ma quella riunione non c'è mai stata. «Inaspettatamente conclude Rusconi due giorni prima dell'incontro, la segreteria dell'assessore ci ha comunicato che per motivi istituzionali non era più possibile mantenere fede alla comunicazione precedentemente effettuata. Nella sbrigativa mail, la stessa segreteria non ha ravvisato la necessità di fissare un altro confronto per discutere di tematiche particolarmente rilevanti per il buon andamento della scuola».

I GUASTI
La morale? I riscaldamenti sono partiti ufficialmente lo scorso 14 novembre ma da due settimane a questa parte in molte scuole le caldaie non funzionano, sono da sostituire, oppure hanno richiesto l'intervento dei tecnici perché andate in blocco. Qualche genitore ha anche ipotizzato di riaversi sul Comune per i danni e le difficoltà patite in questi ultimi giorni. Di norma le temperature interne non dovrebbero mai abbassarsi sotto ai 15 gradi.
Ma sempre in questi giorni e sempre in una scuola su tre il massimo raggiunto è stato di 12 gradi. Ufficiosamente in Comune non nascondono l'imbarazzo. Ma la risoluzione del problema appare titanica perché anche quando si riuscissero a garantire caldaie perfette, il calore non riuscirebbe a diffondersi e a trattenersi nei locali a causa della vetustà degli edifici e degli infissi. La cui manutenzione straordinaria spetta sempre al Comune per nidi, materne, elementari e medie e alla Città Metropolitana per gli istituti superiori. L'unico suggerimento sensato è quello di coprirsi in classe sperando che quest'inverno sia meno rigido del precedente e che almeno nel 2019 la neve resti lontana da Roma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA