La discussione, infatti, degenera dopo pochi minuti e, all'improvviso, da dietro arriva un terzo ragazzo che colpisce Davide con un pugno in volto, rompendogli gli occhiali. Inizia a sanguinare dal naso e cade a terra: il branco, però, non ha pietà e inizia a prenderlo a calci. Davide urla, si protegge il viso con le mani, ma per fortuna riesce ad alzarsi e a fuggire via.
IL TESTIMONE
«Poco distante incontro un ragazzo con il cane. Gli chiedo aiuto. Mi vede sanguinante e chiama l'ambulanza e il 112. Gli racconto cosa è successo – spiega – E' allora che gli aggressori ci raggiungono. Ci chiedono se avessimo chiamato la polizia. Mi dicono di stare tranquillo, è evidente che hanno paura. Io sto continuando a sanguinare e inizio ad urlare contro di loro, facendoli fuggire».
Davide viene trasportato in ospedale, martedì sarà operato al naso, la prognosi è di 20 giorni. «Non conoscevo nessuno degli aggressori, anche se li saprei riconoscere – aggiunge – Ho fatto attività politica in passato, frequentando il collettivo della mia scuola. Sul fatto che fossero estremisti di destra non avrei dubbi. Poco prima di prendermi a pugni mi hanno chiamato 'compagno'». La sera dell'aggressione non indossava capi con simboli politici («avevo un t-shirt di Barcellona»): «Davvero non so spiegare perché sia successo. Non ho mai ricevuto minacce anche se in qualche occasione sono stato preso di mira verbalmente da un ragazzo legato ad un'organizzazione di estrema destra. Ma non era tra gli aggressori. Almeno credo». Nelle prossime ore, Davide si rivolgerà ad un avvocato, per sporgere denuncia: «Mi metterò in contatto con il ragazzo che stava portando a spasso il cane, anche lui saprebbe riconoscere i miei aggressori».
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