Strisce blu, bonus ai controllori: stretta sui furbetti dell'evasione

Strisce blu, bonus ai controllori: stretta sui furbetti dell'evasione
di Alessia Marani
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Giovedì 21 Giugno 2018, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 07:52

Più strisce blu all'interno delle Mura Aureliane, aumento della tariffa oraria (fino a 3 euro) nelle zone più centrali per favorire la rotazione dei parcheggi, infine l'obiettivo del maggiore incasso da centrare per ottenere ricavi dal Comune. Eccola la sfida di Atac che punta, dunque, sul numero degli stalli», su un «nuovo modello tariffario e nuovi parcometri» e, soprattutto, su «nuove logiche di premialità per gli ausiliari del traffico» per raggiungere il target: ossia il superamento della soglia dei 35,5 milioni di euro di incassi l'anno per riaverne indietro dal Campidoglio il 40% della quota eccedente come bonus. In vista, dunque, una raffica di controlli da parte degli ausiliari dell'Atac sguinzagliati su più turni, mattina, pomeriggio e sera. Per loro, come spiegato nei chiarimenti allegati dall'azienda al Piano concordatario, è prevista «l'erogazione dei premi in funzione dei reali controlli effettuati e della loro omogenea distribuzione nell'arco della giornata lavorativa», a fronte «dell'attuale sistema basato esclusivamente sul numero delle sanzioni emesse». Dovranno anche tramite palmare (connesso ai nuovi parcometri) verificare i permessi esposti e i pagamenti elettronici.

BUONI E CATTIVI
Uno studio commissionato da Atac a dicembre e ultimato a febbraio mette in luce «le aree della città a maggiore evasione», collegando direttamente il fenomeno alla presenza dei controllori e ai passaggi effettuati. Ma più che buoni e cattivi, l'indagine mette in luce i cosiddetti «quartieri bloccati», come Prati, Ludovisi o l'Africano, dove gli stalli sono pressoché perennemente occupati da residenti, commercianti o professionisti che lavorano in zona e che pagando 4 euro al giorno o l'abbonamento mensile, di fatto, non permettono il ricambio dei parcheggi, penalizzando chi ha commissioni o acquisti veloci da fare.

STOP STALLI GRATUITI
In questo senso, il Piano generale del traffico del 2015, va incontro alle esigenze di cassa di Atac e Comune, facendo leva sulla necessità di disincentivare l'uso dell'auto privata. Come? Superando le disposizioni risalenti all'epoca Alemanno che prevedevano un 30% di strisce bianche gratuite all'interno delle Mura Aureliane. Obbligo che decade. «L'incremento del numero degli stalli a pagamento e la ridefinizione del modello tariffario - si legge nel documento di Atac - è a valle della già avvenuta istituzione di un tavolo di lavoro tecnico tra Atac, Roma servizi per la mobilità e il Dipartimento Mobilità, con l'obiettivo di sviluppare nuove soluzioni». La direzione è tracciata. L'obiettivo fissato per la fine del 2018 è di raggiungere 40,689 milioni di incassi (+5% rispetto al 2017) e 43,196 milioni per il 2019 (+6%), con ricavi rispettivamente per 1,7 milioni e 2,3 milioni. Il tavolo per ridiscutere i premi per i 190 ausiliari del traffico, invece, non è stato ancora convocato. L'azienda probabilmente aspetta di avere conferme sulla continuità di gestione del servizio anche dopo il 2019 (data di scadenza del contratto). I tecnici sono convinti che all'aumento degli incassi corrisponderà una diminuzione delle sanzioni (la cui lavorazione passa a Aequa Roma). Ma con maggiori controlli sarà più facile stanare i furbetti del parcometro. Altro nodo, è la sicurezza: ci sono zone off-limits, come San Lorenzo dove più volte gli ausiliari sono stati minacciati e aggrediti. «Una questione da non sottovalutare. Con i poteri speciali, inoltre, la sindaca può aumentare le mansioni dei controllori - spiega Renzo Coppini, coordinatore regionale Slm Fast Confsal - che potrebbero intervenire anche su seconde file e preferenziali, contribuendo a rendere più fluido il passaggio dei bus».
 

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