Strage studenti, la madre della romana Elisa: era partita appena un mese fa

Elisa Scarascia Mugnozza
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 21 Marzo 2016, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 16:13

È una voce affranta dal dolore quella di Maria Teresa, la mamma di Elisa Scarascia Mugnozza, la giovane 22enne studentessa di Medicina e psicologia al Sant’Andrea della Sapienza, morta nel terribile incidente che è avvenuto in Spagna, a Frejinals, sull’autostrada Ap7. Il marito e papà di Elisa è già corso in Spagna, lei è rimasta qui a Roma.


«Per il momento solo mio marito è partito, lo sta raggiungendo mio cognato e mio nipote». «Non riusciamo a crederci – dice mamma Maria Teresa – non abbiamo organizzato nulla, non sappiamo quando potremo riabbracciare Elisa, siamo soltanto distrutti dal dolore». Elisa era partita per Barcellona «appena un mese fa e sarebbe dovuta rientrare a luglio».

«Era all’inizio di quest’esperienza - prosegue - era partita con goia ed era entusiasta di andare in questo ateneo spagnolo». Pause e lunghe sospiri si ascoltano al telefono. «Amava tanto lo studio, non sapeva cosa fare nel futuro, era al quinto anno di Medicina e psicologia e si stava per laureare, non sapeva ancora se lavorare all’estero o spendere la sua laurea qui in Italia, ci stava pensando».

L’ultima volta che mamma Maria Teresa ha parlato con la figlia è stato pochi minuti prima che la giovane partisse da Barcellona per Valencia. «Era molto contenta di andare a questo grande appuntamento, alla festa delle Palme, insieme ai suoi amici». La famiglia Mugnozza è una famiglia di universitari. Il nonno Gian Tommaso è stato uno storico rettore dell’università viterbese la Tuscia nonché fondatore del Crui, Conferenza rettori università italiane. Il papà di Elisa, Giuseppe, è docente ordinario di Agraria all’ateneo viterbese mentre lo zio, Gabriele, è prorettore dell’università La Sapienza nonché ordinario di Geologia.

«Le esperienze all’estero – prosegue la mamma di Elisa – sono estramamente formative, eravamo tutti a casa ben contenti di mandare Elisa a fare questo percorso di studi». E proprio sull’esperienza all’estero, sul programma Erasmus per i giovani universitari, la mamma della giovane, nonostante il dolore, non ha dubbi: «Io sono a favore della formazione per i giovani in altri paesi, i pericoli esistono sempre, esistono anche stando qui in Italia, quindi non cambia molto». «I giovani devono capire come si studia in altri atenei, come si pratica, come si applica la scienza, come si fa ricerca; è fondamentale questo. Mio suocero lo testimoniava sempre».

«Quello che mi sento di dire – conclude Maria Teresa – è che bisogna lasciare che i giovani seguano le loro inclinazioni, i loro desideri e quando di individuano queste inclinazioni bisogna assolutamente supportarle, con tutti gli sforzi della famiglia, così come abbiamo fatto noi con Elisa, l’abbiamo incoraggiata ad andare e con gli altri due fratelli di Elisa più piccoli faremo lo stesso».

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