Stadio di Tor di Valle, l'ok del Comune non basta: l'ultimo scontro è sui due ponti

Stadio di Tor di Valle, l'ok del Comune non basta: l'ultimo scontro è sui due ponti
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 23 Novembre 2017, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 19:57
I rappresentanti di governo, Campidoglio e Regione Lazio si riuniranno di nuovo domani. In programma c'è la conferenza dei servizi che dovrà approvare o cassare definitivamente il progetto Tor di Valle. In teoria entro la mezzanotte di ieri avrebbero dovuto arrivare alla Pisana i pareri di tutti gli enti interessati dall'operazione legata al nuovo stadio della Roma e all'«Ecomostro» di negozi, alberghi e uffici che ci nascerebbe accanto. Il Comune di Roma ha spedito un parere «favorevole» con qualche prescrizione sulla mobilità, come ci si aspettava considerato che l'amministrazione M5S a febbraio ha siglato un patto con i proponenti, anche se per tutta la campagna elettorale del 2016 i grillini si erano detti «contrari alla speculazione a Tor di Valle».

COLLEGAMENTI FLOP
Il parere della Regione, «positivo», evidenzia invece alcune zone d'ombra nel progetto. A partire dai ponti e dal rischio che il piano traffico elaborato dai privati, alla prova dei fatti, non regga. I tecnici della Pisana considerano estremamente «utile» il ponte di Traiano, cioè il collegamento che nella prima versione del progetto avrebbero dovuto pagare i privati e che invece, dopo il taglio parziale delle cubature-record, è stato cancellato dagli elaborati perché senza coperture economiche.
Di fatto, nelle carte resta solo il Ponte dei Congressi, quello finanziato con i fondi pubblici del Cipe e che è ancora incagliato in un iter di approvazione dall'esito imprevedibile: dopo la bocciatura di otto mesi fa da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici, il progetto è stato modificato ed è ancora al vaglio di un'altra conferenza dei servizi. Nulla garantisce che l'opera verrà effettivamente realizzata e che, in caso, sia disponibile in tempo per l'apertura dello stadio.

«FUNZIONI DIVERSE»
Il Ministero dei Trasporti, che quest'estate, alla prima conferenza dei servizi su Tor di Valle, aveva stroncato l'operazione proprio perché era stato cancellato il ponte di Traiano, ha acceso comunque il semaforo verde al progetto, come rivelato ieri dal Messaggero. Al netto di alcune prescrizioni, stavolta è stato giudicato sufficiente il ponte dei Congressi, anche se nella relazione del Dipartimento per le infrastrutture di pochi mesi fa entrambi i ponti venivano giudicati «necessari» e «complementari», con funzioni «completamente diverse nell'ambito della rete stradale». Ora evidentemente i tecnici hanno cambiato idea. E questa decisione peserà nel parere unico dello Stato che, fino a ieri sera, non era ancora approdato negli uffici della Regione.

PIANO REGOLATORE VIOLATO
Anche la relazione della Città metropolitana ieri non è stata spedita; gli esperti dell'ex Provincia hanno inviato una lettera alla Pisana facendo sapere che non si tratta di un «silenzio-assenso» e che il parere arriverà entro domani. Qualche dubbio già trapela, per esempio dal dipartimento Urbanistica, che ha evidenziato come le volumetrie per uffici e spazi commerciali sforino ampiamente i limiti del Piano regolatore generale.
 
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