Roma, all'Olimpico curve senza barriere: la Questura frena

Roma, all'Olimpico curve senza barriere: la Questura frena
di Alessia Marani
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Giovedì 2 Febbraio 2017, 09:58
La svolta sulle barriere all'Olimpico è attesa per martedì quando al Viminale si riuniranno il titolare degli Interni, Marco Minniti, il ministro dello Sport Luca Lotti e i vertici di Roma e Lazio. L'input per togliere i divisori nelle Curve a due anni dalla sperimentazione siglata dall'allora prefetto (oggi capo della Polizia) Franco Gabrielli con il suggello del questore Nicolò D'Angelo, arriva, a sorpresa, dall'alto. E spiazza Prefettura e Questura che a quel tavolo non siederanno. Martedì verrà stretto un patto di cui le società sportive si faranno garanti rispetto alle massime cariche di Governo. Al minimo passo falso dei tifosi, le barriere torneranno. A quel punto per Minniti sarà sufficiente emanare una nuova direttiva che modifica la precedente firmata da Alfano. Al prefetto Paola Basilone, che ieri ha accolto con stupore la notizia del summit operativo e delle trattative in corso («Non ne sapevo niente. È una valutazione che non compete a me a questo punto, vediamo che cosa ci dicono») non resterà che recepirla e dare il via libera alla rimozione materiale delle barriere.

IL CALENDARIO
Se tutto filerà secondo i piani, a breve le Curve torneranno unificate. Da stabilire se rimandare il cambiamento a dopo il primo derby di Coppa Italia. Nelle settimane passate i due dicasteri hanno discusso sottotraccia della questione barriere e ora hanno le idee chiare: l'obiettivo è trovare una soluzione perché all'Olimpico tornino i tifosi, specie le famiglie. Il calo degli spettatori dal 2015 a oggi, del resto, è stato drastico: dai circa 40mila per la Roma ai 28mila; dai 34mila per la Lazio a 18mila. Con proteste e scioperi delle tifoserie. A premere sull'acceleratore il ministro Lotti, ex calciatore, toscano doc e amico di mister Luciano Spalletti. Da qui il canale aperto con Mauro Baldissoni, il dg giallorosso che martedì parteciperà all'incontro insieme con il presidente biancoceleste Claudio Lotito. Il neoministro allo Sport ha subito preso a cuore le sorti della piazza calcistica della Capitale. La svolta potrebbe essere favorita anche da un avvicendamento ai vertici della Questura ormai dato per imminente.

«SERVE UN TAVOLO TECNICO»
Dalle parti di via di San Vitale c'è prudenza. Restano interrogativi importanti: come si può fare marcia indietro così, improvvisamente, dopo due anni? E sulla base di quali dati o rassicurazioni? Stessi quesiti che aleggiano in Prefettura. Un tavolo tecnico dovrà comunque verificare che ci siano i requisiti per togliere le barriere. Un altolà netto arriva per voce dell'Anpf, l'Associazione nazionale dei funzionari di Polizia che bolla come «incomprensibile», l'iniziativa. Per il segretario Enzo Letizia rimuovere le barriere «è una resa ai violenti». Le barriere, dice «hanno consentito di ridurre quasi a zero tensioni e scontri». Citando l'assassinio dell'ispettore Raciti nel decennale, ricorda che «nessuna intesa è possibile con il mondo degli ultrà. Lo Stato non può permettersi di cedere nei confronti di coloro che scioperano contro il principio di legalità». Di diverso avviso il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ieri sera si è visto con Lotti, un appuntamento già in programma. «Non posso che essere felice se si è trovata una soluzione con chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico - ha detto - le tifoserie di Roma e Lazio hanno dimostrato maturità».