Roma, la testata di Spada: testimoni assenti per minacce

Roma, la testata di Spada: testimoni assenti per minacce
di Adelaide Pierucci
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Martedì 15 Maggio 2018, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 15:51

La prima volta non si è presentata per rendere testimonianza, propinando una dimenticanza. La seconda ha inviato un certificato medico. La terza, ossia ieri, non si è sforzata nemmeno di giustificare l'assenza. Per la procura c'è l'ombra dell'intimidazione sui testimoni chiamati a presentarsi a piazzale Clodio nel processo per l'aggressione al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi e all'operatore Edoardo Anselmi, avvenuta a novembre, a Ostia, e che vede imputati, per lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso, Roberto Spada e il suo guardaspalle Ruben Alvez Del Puerto. I testimoni, e in particolare la teste che ieri per la terza volta non si è presentata, nonostante i richiami formali, sarebbero «intimiditi».

«Temo che spieghi l'assenza della testimone - ha riferito il pm Giovanni Musarò - l'incendio della roulotte del signor Maurizio C., figlio della stessa, avvenuta l'8 maggio a Ostia. Per questo - ha aggiunto il magistrato - deposito l'annotazione effettuata dai vigili del fuoco ai quali ovviamente l'interessato ha riferito di non avere mai avuto intimidazioni». Una annotazione cruciale secondo il pm. «L'atto - ha precisato - ha inevitabili ricadute sulle circostanze aggravanti. Ossia sul clima di intimidazione e sul metodo mafioso che aleggia su questo processo». Per la donna, quindi, è stato disposto l'accompagnamento con i carabinieri per la prossima udienza. Madre e figlio avevano avuto tutti e due contrasti - da loro negati - con Roberto Spada.
La teste era stata convocata per chiarire le possibili pressioni subite che l'hanno spinta a cedere la sua abitazione a Spada in cambio di una casa più piccola. Per l'accusa infatti, si sarebbe trattato di uno sfratto forzoso collegato a un debito che il figlio aveva contratto con l'imputato, fratello minore di Carmine detto Romoletto, considerato il capoclan.

NUOVA CONTESTAZIONE
Intanto il pm ha riformulato il capo di imputazione contestando le lesioni gravi con metodo mafioso al posto delle originarie lesioni lievi. Ieri, infatti, è stato depositato un secondo certificato medico che prova i reali tempi di guarigione del giornalista aggredito con un aumento della prognosi da 20 a 40 giorni. Una attestazione arrivata, ha detto il pm «coraggiosamente solo dopo l'arresto di Spada». La prima diagnosi effettuata dal chirurgo che ha operato Piervincenzi è apparsa all'accusa condizionata dal timore di ritorsioni. I due imputati hanno assistito all'udienza in videoconferenza: Spada dal carcere di Tolmezzo, Del Puerto, dal penitenziario di Nuoro. La difesa di Spada ha portato sul banco dei testimoni due frequentatori della palestra Femus Box gestita da Spada, all'esterno della quale è avvenuta l'aggressione. «I due giornalisti sono stati due ore in palestra e Piervincenzi è entrato da solo. Roberto non voleva fare l'intervista - ha riferito un teste - ma il giornalista insisteva, disturbando i nostri allenamenti». Nel frattempo, sempre ieri, è stata disposto l'accompagnamento coattivo di una seconda testimone assente: la proprietaria delle mura della palestra.
 

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