«È evidente come la generica disponibilità mostrata nei confronti di Scarpellini, chiaramente connessa alle pubbliche funzioni svolte, sia indice di un proposito di favore nell'adempimento dei propri compiti e dunque di "parzialità" nell'esercizio dell'ufficio, proposito che, in quanto tale, implica l'asservimento della funzione pubblica agli interessi privati dell'immobiliarista». Emerge dunque, scrive ancora il gip, «una deviazione costante ed attuale del pubblico funzionario dai propri doveri; una permanente violazione del divieto di ricevere regalie di sorta da privati cittadini e al contrario la costante accettazione di favori economici estremamente rilevanti da Scarpellini con offerta di una sistematica disponibilità a venire incontro alle corrispettive esigenze dell'imprenditore».
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