Sequestro Emanuela Orlandi, la procura:
«In Vaticano si conosce la verità»

Il poster affisso a Roma dopo la scomparsa di Emanuela
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Lunedì 2 Aprile 2012, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 15:00
ROMA - All'interno del Vaticano ci sarebbero personaggi ancora in vita che conoscono i misteri legati alla scomparsa di Emanuela. quanto riferiscono gli inquirenti della Procura di Roma a proposito dell'inchiesta sul rapimento della figlia di una dipendente della Santa sede, scomparsa nel giugno del 1983. I magistrati, inoltre, non sarebbero intenzionati ad aprire la tomba nella Basilica di Sant'Apollinare di Enrico De Pedis, detto Renatino, boss della banda della Magliana. A dare impulso alle indagini furono alcune dichiarazioni fatte da Sabrina Minardi, ex compagna di De Pedis, finita anch'essa sotto in chiesta alla luce di affermazioni apparse contraddittorie.



La convinzione degli inquirenti
. Tra le certezze emerse dall'indagine il fatto che la Orlandi prima di sparire sia stata seguita e che nella vicenda abbiano avuto un ruolo esponenti della Banda della Magliana fra i quali anche lo stesso De Pedis. Nell'ambito dell'indagine sono indagati Sergio Virtù, Angelo Cassani detto Ciletto, e Gianfranco Cerboni detto Gigetto. Alla loro identificazione hanno contribuito non solo le indagini svolte dagli investigatori ma anche da pentiti. «E' interesse di tutti che si vada fino in fondo nell'accertamento della verità che per troppo tempo è rimasta nascosta» ha commentato Walter Veltroni che sul tema la scorsa settimana aveva presentato un'interrogazione al ministro Cancellieri.



Il fratello di Emanuela: Il Vaticano rompa il silenzio. Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, chiede «una risposta ufficiale del Vaticano» perché «questo silenzio sta diventando imbarazzante». E aggiunge: «Probabilmente i pm conoscono i nomi di queste personalità vaticane: mi auguro che li ascoltino e che siano loro stessi a presentarsi ai pm e a dire quel che sanno». Quanto al fatto che i pm non intendono aprire la tomba di De Pedis, «mi stupisce perché prima le intenzioni erano differenti, ma non ho mai pensato che lì ci fosse il corpo di Emanuela».



I collegamenti tra De Pedis e il sequestro Orlandi. Il nome dei De Pedis è strettamente collegato alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Anni fa fu riaperta l'inchiesta sulla scomparsa. Durante la trasmissione Chi l'ha visto, tra l'altro, arrivò una telefonata anonima cui si diceva che per risolvere il caso di Emanuela Orlandi era necessario andare a vedere chi è sepolto nella basilica di Sant'Apollinare. Secondo una perizia quelal voce sarebbe da attribuirsi a Carlo Alberto De Tomasi, figlio di «Sergione» legato alla Banda della Magliana. Nel 2010 il Vaticano ha dato il nulla osta che, su richiesta dell'Autoritá giudiziaria italiana competente, la tomba di De Pedis potesse essere ispezionata.



Il no alla riapertura della tomba di De Pedis. Secondo gli inquirenti non sussisterebbe più la necessità di aprire la tomba in quanto si ritiene inverosimile che al suo interno vi possano trovare resti di altre persone oltre a quelli di De Pedis, considerando anche che Renatino è morto sette anni dopo la scomparsa della Orlandi.



Il ministro Cancellieri sulla sepoltura di De Pedis. Giorni fa, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, rispondendo a un'interrogazione presentata alla camera da Walter Veltroni, aveva detto che l'autorizzazione a traslare la salma di De Pedis dal Verano alla Basilica era stata data dal Comune di Roma. Aveva aggiunto, correggendosi rispetto a quanto detto il giorno prima, che la Basilica di Sant'Apollinare, non è territorio extraterritoriale e affermato che non risultavano documenti del ministero dell'Interno relativi all'autorizzazione della traslazione della salma. Il ministroaveva informato che, essendo ancora in corso indagini sulla vicenda, aveva trasmesso all'autorità giudiziaria le «evidenze emerse». In una lettera inviata a Veltroni, la cancellieri aveva ricorato che che il cardinal Ugo Poletti il 10 marzo 1990 rilasciò il «nulla osta della Santa Sede alla tumulazione della salma di De Pedis nella Basilica di S. Apollinare».
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