«Guarda che ce la fai a parcheggiare, non serve che la spostiamo», gli avrebbero risposto i due. L'anziano a quel punto ha replicato. «Quel posto è mio e voi non potete occuparlo». La discussione si è fatta accesa e i toni si sono alzati. Sarebbe partito anche qualche insulto nei confronti dell'anziano. A quel punto un gruppo di quattro o cinque persone che aveva assistito alla lite, interviene a difesa del settantacinquenne. «Ma come vi permettete, non vedete che è un anziano, non vi vergognate? Ve ne dovete andare da qui». La situazione precipita e si passa alle mani. I due vengono colpiti a calci e pugni. Uno persona del gruppo ferisce il quarantaduenne alla schiena con una pinza, procurandogli una ferita di due centimetri.
Intanto qualche residente chiama i carabinieri e sul posto arriva immediatamente il nucleo radiomobile, diretto dal tenente colonnello Claudio Rubertà. I militari bloccano gli aggressori, ma qualcuno è riuscito a fuggire prima del loro arrivo. Uno di loro butta dietro un'auto la tronchese utilizzata per ferire il quarantaduenne senegalese, che viene trovata poco dopo dai militari. I due vengono medicati sul posto dagli operatori del 118 e il ferito rifiuta il ricovero. «Mi hanno chiamato sporco negro», racconta ai militari, che ora stanno verificando la sua testimonianza e quelle delle persone che hanno assistito. Nei confronti dei due italiani l'accusa per ora è di lesioni personali aggravate e atti discriminatori, ma la loro situazione potrebbe peggiorare se venissero rintracciate le altre persone che hanno preso parte all'aggressione. In quel caso scatterebbe l'arresto per rissa con l'aggravante razziale, qualora venisse confermata la versione dei due cittadini senegalesi.
Morena Izzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA