«Vogliamo sia chiaro - aggiunge Secci - che durante l'incontro non c'è stata alcuna intenzione di ridimensionare l'accaduto da parte dei responsabili del ristorante che hanno invece ribadito più volte il loro rammarico e la loro determinazione a rimediare all'accaduto. La nostra idea - afferma Secci - è che la repressione, ossia l'allontanamento del responsabile degli insulti, non può essere l'unico provvedimento, ma debba accompagnarsi a politiche aziendali che formino il personale sulle tematiche della diversità per fare in modo che mai più nessuno debba subire episodi di questa gravità».
«Per questa ragione - continua Secci - abbiamo predisposto un percorso di formazione per il personale del locale.
Il corso si svolgerà a partire da settembre e consisterà in cinque moduli in cui parleremo di comunità Lgbt+ e Pride, politiche antidiscriminatorie e responsabilità sociale delle aziende, elementi di diritto antidiscriminatorio e, cosa fondamentale, chiederemo a vittime di omo-transfobia di condividere le proprie esperienze, perché crediamo sia fondamentale che tutti capiscano gli effetti concreti che queste violenze hanno sulla vita delle persone».
© RIPRODUZIONE RISERVATA