Roma, banda dei sassi killer: indagato autista di carro-attrezzi. Provocava incidenti per accaparrarsi servizio di rimozione

Roma, banda dei sassi killer: indagato autista di carro-attrezzi. Provocava incidenti per accaparrarsi servizio di rimozione
di Adelaide Pierucci
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Venerdì 30 Marzo 2018, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 21:31

Massi killer, piazzati in punti strategici della strada per fare soldi. L'inchiesta sul racket dei carro-attrezzi, scoperchiata dal Messaggero, conta i primi due indagati: l'autista di un mezzo e un fiancheggiatore. Rischiando di provocare disastri stradali, puntavano ad accaparrarsi il servizio di rimozione dell'auto danneggiata, incassare diverse centinaia di euro a notte, che a fine mese diventano un discreto gruzzolo. Una trappola ideata da un autista di carro-attrezzi, riconosciuto da diversi automobilisti ingannati, che nelle ore notturne, e all'insaputa dei titolari della ditta specializzata in soccorsi stradali di cui è dipendente, per mesi ha piazzato in diverse strade, dalla Colombo alla Tuscolana, fino alla Pontina, grossi sassi, per poi appostarsi dietro l'angolo pronto ad intervenire e assicurarsi la corsa. Con tariffa maggiorata, oltretutto, considerata l'ora tarda. Un gioco delle parti finito al vaglio della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per truffa, lesioni e danneggiamento aggravato.

IL COPIONE
Sono stati gli investigatori del comando generale della Municipale e del Gis, il gruppo intervento traffico, coordinati da Antonio Di Maggio, a ricostruire le fasi della trappola che ha provocato una trentina di incidenti dalla fine del 2016, solo per miracolo senza feriti gravi. Il modus operandi ricostruito dalla procura è semplice e pericolosissimo. L'autista piazza il sasso e si apposta in attesa che un automobilista lo centri. Poi, il complice si avvicina al malcapitato che ha perso il controllo della macchina. In pochi minuti, entra in scena il mezzo di soccorso. «Ha bisogno di aiuto?», chiede l'autista del carro-attrezzi, assicurando il rimorchio fin sotto casa o fino all'officina più vicina, anche se chiusa. La tariffa base, che parte da cento euro, lievita a seconda dell'ora e dei chilometri da percorrere. Cifra che, chi resta di notte su una strada a veloce scorrimento con l'auto fuori uso, è pronto a sborsare subito. Se non altro per rimuovere la macchina e per non rischiare di essere investito.

I RISCHI
A coordinare le indagini, il pm Maria Bice Barborini e il procuratore aggiunto Nunzia D'Elia che, con l'iscrizione nel registro degli indagati dei due truffatori, contano di aver messo un freno al pericolo sulle strade. Non è escluso, però, che ci siano altri soggetti in circolazione pronti a causare incidenti. L'allarme massi è tornato sulla Pontina l'altra notte. All'altezza del sedicesimo chilometro, in zona Castel di Decima, direzione Roma, sono stati trovati sulla strada due grossi sassi che hanno provocato la rottura degli pneumatici di due auto che transitavano, fortunatamente, a velocità moderata. Un altro masso, invece, è stato rimosso sulla strada in direzione Spinaceto. Giunti sul posto, gli agenti della polizia municipale hanno notato un carro-attrezzi che si è velocemente allontanato. E così, l'indagine si è arricchita di nuovi elementi. Grazie alle segnalazioni di alcuni automobilisti, che si sono insospettiti per l'insistenza dei soccorritori, i vigili urbani sono arrivati a capire che il copione della truffa era sempre lo stesso. I macigni abbandonati lungo le corsie, inoltre, hanno tutti la stessa consistenza: sono blocchi sradicati dai bordi di marciapiedi, anche se nelle vicinanze non ci sono passaggi pedonali. Il sospetto è che i sassi vengano lanciati, probabilmente da dei furgoni. Per fortuna, finora, nessun motociclista ha colpito i massi piazzati come trappole nel buio.
 

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