A decidere l'annullamento delle prove, è stato il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, che a tal proposito ha firmato un decreto scaricabile dal sito dell'università all'indirizzo: corsidilaurea.uniroma1.it. I posti messi a bando per la facoltà di Psicologia erano 705 (675 riservati a studenti Ue e 30 a candidati di altri Paesi extra Unione Europea). A presentarsi, lo scorso 4 settembre, furono più di 1.500 giovani.
L'università intanto, sta procedendo a individuare un'altra data per lo svolgimento delle nuove prove che sarà comunque comunicata agli iscritti al test con almeno 15 giorni di anticipo. Tuttavia, le rappresentanze studesche sono sul piede di guerra: «è prevista un'assemblea per lunedì alle 16 organizzata dall'Unione degli universitari, nella quale si invocherà ancora una volta l'abolizione del numero chiuso», spiega Carlo Garau del Cnsu, il Consiglio nazionale studenti universitari, mentre sono già partite le pratiche per avviare i ricorsi. Soprattutto i coordinamenti degli studenti universitari chiedono che tutti i candidati «vengano ammessi». Il Rettore Gaudio si è scusato «per il disagio che è stato inevitabilmente arrecato». «È inaccettabile che dopo l'annullamento del test d'ingresso se ne voglia convocare un altro - dichiara Alessio Folchi, senatore accademico di Link Sapienza - Gli studenti iscritti al test, che poi è risultato invalido a causa di errori materialmente compiuti dall'Ateneo, vanno tutti ammessi così come accaduto di recente a Firenze. Il test d'ingresso dimostra ancora una volta la sua totale inutilità e dannosità: non è giusto che a pagarne le conseguenze siano, come sempre, gli studenti e le studentesse». Tuttavia l'università ha già fatto sapere che sarà impossibile ammettere tutti i candidati e che per accedere ai corsi di laurea in Psicologia sarà necessario svolgere nuovamente le prove scritte.
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