Guerriglia dei pusher a San Lorenzo:
sassi, aggressioni e bombe carte

Guerriglia dei pusher a San Lorenzo: sassi, aggressioni e bombe carte
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 20 Gennaio 2014, 08:25
Dopo la sassaiola arrivano le bombe carta. La battaglia per lo spaccio a San Lorenzo assume sempre pi i contorni di una guerriglia urbana.

Nella notte tra sabato e domenica due ordigni artigianali sono esplosi a pochi metri dal centro sociale occupato di via dei Volsci. A denunciarlo gli attivisti del "civico 32", che nella tarda serata di venerdì avevano subito un’altra aggressione da parte di trenta nordafricani, molti dei quali spacciatori, probabilmente infastiditi dal rifiuto, da parte dei militanti dei collettivi, di far vendere ai pusher le dosi all’interno dei locali occupati. La reazione del centro sociale non si è fatta attendere: un’ora dopo le esplosioni, due nordafricani sono stati malmenati da quattro ragazzi incappucciati e sono stati portati al policlinico Umberto I. Secondo la polizia intervenuta sul posto alla base dell’aggressione potrebbe esserci proprio una "rappresaglia" del civico 32. E lo scontro sembra destinato a proseguire.



COCA E FUMO

Dal fumo alle droghe pesanti. Nonostante la presenza massiccia di polizia e carabinieri a seguito della rissa di venerdì, San Lorenzo rimane in mano agli spacciatori. Appostati nei punti strategici del quartiere, a pochi metri dai locali della movida. Via dei Sabelli, incrocio con Piazza dell’Immacolata: sulla scalinata davanti al Tibur un gruppo di quattro magrebini aspetta i clienti. Il flusso è continuo. Basta accostarsi per capire i prezzi. «Marijuana 15 euro al grammo, Hashish 25 euro», dice il primo spacciatore. E un secondo aggiunge: «Vuoi anche coca?». Pochi metri più in là, a largo degli Osci, è pieno di nordafricani a caccia di clienti. Non c’è neanche bisogno di agganciarli, vengono loro. «Hai una sigaretta?», la scusa per avvicinarsi. La risposta dell’interlocutore cambia poco. Dal pusher arriva subito un’altra domanda: «Vuoi fumo? 20 euro al grammo». Per l’hashish. E pensare che proprio dietro ai capannoni del mercato, sempre a largo degli Osci, c’è una camionetta della polizia con sei agenti schierati in strada. Ma il lavoro degli spacciatori sembra proseguire indisturbato. Cambiano le strade, non lo smercio di droga. I pusher vendono le dosi anche a via degli Ausoni, all’ombra dei portoni, e a piazza dei Sanni, accanto ai locali. E non solo fumo. C’è anche chi vende cocaina ed eroina.



LA RAPPRESAGLIA

Negli ultimi tempi i pusher hanno deciso di allargare il proprio raggio d’azione a San Lorenzo. È così che hanno deciso di andare anche a via dei Volsci. E subito sono scattati i dissapori con i militanti del centro sociale occupato. Dove la "roba" si può portare - nel locale a giugno la guardia di finanza ha rinvenuto, durante un controllo, un etto e mezzo di hashish - ma a due condizioni: solo droghe leggere, quindi marijuana e hashish, e tassativamente solo per consumo personale. Niente spaccio quindi all’interno del locale. Condizioni che ai pusher non sono andate giù. All’inizio hanno provato a forzare il blocco con le buone. Racconta Claudio, attivista del civico 32: «In queste settimane gli spacciatori hanno provato a vendere le dosi proprio davanti al nostro portone, ma noi li abbiamo cacciati». Poche settimane fa poi, aggiunge un altro militante, Adriano, «un ragazzino straniero è entrato per vendere cocaina. Anche lui è stato subito mandato via, perché qui certe cose non le permettiamo». E i contrasti legati allo spaccio si sommano a quelli per le rapine. «In genere se la prendono con i turisti che alloggiano a San Lorenzo. Ma quando a farne le spese è uno dei noi, il quartiere reagisce».

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