San Filippo Neri, la Uil denuncia: chiusa cardiochirurgia. L'ospedale: è solo temporanea

San Filippo Neri, la Uil denuncia: chiusa cardiochirurgia. L'ospedale: è solo temporanea
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Venerdì 12 Settembre 2014, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 21:23
La sospensione temporanea del reparto di Cardiochirurgia non conseguenza del provvedimento disciplinare che è stato preso nei confronti del primario, ma è dovuta al fatto che i chirurghi e gli anestesisti, l'8 settembre scorso, avevano rappresentato una situazione di difficoltà di organico legata alle ferie. Abbiamo perciò ritenuto che il livello di sicurezza non fosse adeguato». Così il commissario straordinario dell'ospedale San Filippo Neri di Roma Angelo Tanese.



«Sulla base delle dichiarazioni che hanno reso gli stessi operatori - prosegue il dirigente - i quattro pazienti del reparto, per la loro sicurezza, sono stati trasferiti in altre strutture, due al Gemelli e altri due probabilmente lo saranno al S. Camillo. Si tratta di una misura temporanea e straordinaria, ma quando i professionisti stessi comunicano che c'è un livello organizzativo che non rispetta gli standard bisogna tutelare la salute dei pazienti», conclude Tanese.








«Trovo gravissimo che la sigla sindacale Uil utilizzi in modo strumentale notizie non veritiere per creare allarme tra i cittadini.La temporanea sospensione dell'attività cardiochirurgica si è resa necessaria in modo del tutto imprevedibile e urgente a seguito di situazioni di rischio segnalate dagli stessi professionisti dell'Azienda, che ha reso inevitabile, proprio per la sicurezza dei pazienti, l'immediato trasferimento di quattro degenti presso altre strutture. Non si tratta quindi di un 'effetto' del Piano di Rientro o di una anticipata riorganizzazione non condivisa. Ritengo del tutto fuorviante e irresponsabile creare un clima di preoccupazione e di denuncia proprio nel momento in cui, dopo anni di attesa, si sta invece avviando con gli operatori del San Filippo Neri un percorso di confronto sul processo di integrazione con la Asl Roma E. Le organizzazioni sindacali sono già state convocate per il 23 e 24 settembre e rispedisco al mittente ogni ingiustificata accusa di abbandono dei lavoratori. Al contrario dal mio insediamento sono quotidianamente impegnato nel ricreare un clima di fiducia, a tutto vantaggio dei cittadini e degli operatori». Così una nota del Commissario straordinario Aco San Filippo NerI, Angelo Tanese. «È di ieri anche la notizia a mezzo stampa - aggiunge - di un Associazione che denuncia il mancato utilizzo al San Filippo Neri di una nuovissima apparecchiatura per la risonanza magnetica. Si tratta in realtà di un macchinario acquistato nel 1999 e ormai obsoleto, con un costo manutentivo di oltre 100.000 euro l'anno, già posto fuori supporto tecnico dal 2011, dal momento che non risultavano più disponibili pezzi di ricambio in caso di guasto. Quindi, contrariamente a quanto dichiarato, anche qui la scelta di non utilizzarla va nella direzione di una maggiore sicurezza per i cittadini e una più efficiente gestione delle risorse pubbliche. Insomma, credo sia il caso di smetterla di allarmare inutilmente i cittadini e gli operatori con notizie infondate, e sia invece il momento di lavorare tutti insieme, in modo costruttivo, per rilanciare il San Filippo Neri, che è presidio ospedaliero di eccellenza. Questo è il lavoro che ho avviato e intendo portare avanti con il coinvolgimento degli operatori e delle associazioni, con i quali ho già avviato un dialogo diretto».



Di tutt'altro parere è l'organizzazione sindacale. Secondo cui il Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio sta causando i primi effetti di disagio a malati e lavoratori. L’Azienda Ospedaliera San Filippo Neri è stata declassata e “accorpata” alla ASL RME. Questa mattina una nota congiunta del Commissario Straordinario e della Direttrice Sanitaria ff, sancisce la cessazione delle attività della gloriosa Cardiochirurgia dell’Ospedale con contemporaneo spostamento dei degenti ad altro nosocomio. Tutto questo, dice il segretario regionale della UIL FPL Paolo Dominici, senza aver anticipatamente coinvolte le organizzazioni sindacali sulla riorganizzazione e il conseguente ricollocamento dei lavoratori in altri servizi ovvero senza un ragionevole preavviso all’utenza e alla cittadinanza. E’ ormai una situazione surreale in senso generale e, relativamente al San Filippo Neri, sfiora l’inverosimile. Quel che rimane dell’Azienda è “governato” da un commissario straordinario, il dott. Angelo Tanese, che contemporaneamente deve assolvere al suo incarico di direttore generale della ASL RME e coordinatore regionale dei direttori generali delle ASL, e da due direttori, uno amministrativo e un sanitario entrambi facenti funzioni. I lavoratori sono abbandonati, e non solo quelli del San Filippo anche quelli del Presidio Salus Infirmorum, angosciati per il loro futuro, futuro peraltro noto solo parzialmente e le OO.SS. escluse dai processi di trasformazione e riorganizzazione dell’Ospedale nonostante il Governo centrale regionale racconti il contrario.
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