Roma, salari comunali: extra solo a chi produce di più

Roma, salari comunali: extra solo a chi produce di più
di Fabio Rossi
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Lunedì 18 Gennaio 2016, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 13:31


Mentre in Campidoglio si lavora senza sosta per sminare la grana del salario accessorio di gennaio, c'è chi già pensa al secondo step, quello davvero decisivo: il contratto decentrato dei 23 mila dipendenti del Comune di Roma dovrà necessariamente rivisto, indipendentemente dalla rimodulazione della parte variabile dello stipendio, per ottemperare una volta per tutte alle prescrizioni del ministero dell'Economia. In soldoni, bisognerà legare tutte le voci extra della busta paga a reali incrementi di produttività, che per la pubblica amministrazione si traducono in più servizi per i cittadini. L'ultimo passaggio è nelle mani del commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, che deve però trovare un'intesa ancora non facile con il Mef. Ma da ambienti ministeriali fanno notare che «Tronca potrebbe risolvere da solo con un provvedimento ponte, ma vuole una copertura, inutile». Una volta superato lo stallo, l'amministrazione comincerà a intavolare con i sindacati la discussione sulla riforma del salario accessorio. Questa volta davvero improcrastinabile, pena lo stop definitivo dei pagamenti.

LE LINEE GUIDA
Il possibile nuovo accordo, che salvi contemporaneamente produttività e buste paga, partirà da alcuni capisaldi: mobilità tra gli uffici, reperibilità fuori dall'orario di lavoro, premi legati a un serio procedimento di valutazione dell'operato di ciascun dipendente. Le forbici del nuovo contratto decentrato toccheranno tutte le parti accessorie dello stipendio: dagli straordinari alle indennità, dal lavoro festivo all'articolazione oraria. Il taglio degli extra sarà compensato, almeno in parte, da nuove voci dello stipendio integrativo. Non si tratterà più di indennità valide per tutti indistintamente, ma di compensi per effettivi contributi straordinari per aumentare la funzionalità dell'amministrazione comunale.
 

Una vera e propria rivoluzione potrebbe essere quella della mobilità interna: la relativa indennità sarebbe riconosciuta a quei dipendenti che accettassero di poter essere utilizzati come supporto a uffici in difficoltà per carenza di personale. Altra voce possibile è quella per la reperibilità: sarà pagata a quei dipendenti (ovviamente per alcune particolari mansioni) che si renderanno disponibili a poter essere richiamati in servizio, in alcune giornate, per esigenze particolari del proprio dipartimento. Per i vigili urbani, in particolare, potrebbero essere previsti incentivi per quelli che abbandonano il lavoro d'ufficio per tornare a fare servizio in strada.

I VOTI
Tra le novità che saranno molto probabilmente inserite nel nuovo accordo c'è la valutazione del lavoro del singolo dipendente, che dovrà però essere ancorata a parametri il più possibile obiettivi. Tra questi ci potrebbero essere valori numerici in senso assoluto, dalle pratiche portate a buon fine alle assenze. Ma anche giudizi soggettivi, come nel caso dei dipendenti che lavorano al pubblico, e che potrebbero essere giudicati dagli stessi cittadini. Altro capitolo quello della riorganizzazione degli uffici, con possibili accorpamenti che aumenterebbero le mansioni dei lavoratori interessati, giustificando così la concessione di salario accessorio.