Roma, voragine alla Balduina: parcheggio sotto accusa, arrivano i primi due indagati

Roma, voragine alla Balduina: parcheggio sotto accusa, arrivano i primi due indagati
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 16 Febbraio 2018, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:33


Tre piani sotto terra per il parcheggio. Le paratie di protezione insufficienti. Le infiltrazioni d'acqua perché forse gli scavi hanno raggiunto una falda e uno precedente smottamento sottovalutato l'8 febbraio. Sono le direttrici dell'inchiesta della Procura, che ha già iscritto due persone nel registro degli indagati per crollo colposo dopo che mercoledì pomeriggio è venuto giù un pezzo di strada a ridosso del cantiere di via Livio Andronico dove si devono costruire tre palazzine. Il fronte della frana non è stabilizzato, gli esperti non escludono che possa muoversi soprattutto se ci saranno piogge intense. Per questo i due palazzi e resta alta la vigilanza su tutti gli altri edifici. Paolo Mazzanti, docente di Telerilevamento della Sapienza, che insieme ad altri colleghi collabora con i vigili del fuoco: «La frana va controllata, non possono essere esclusi altri movimenti. Usiamo strumenti a distanza laser e radar. Acquisiamo immagini con i droni e utilizzeremo tecniche di interfometria satellitare». In sintesi: giorno dopo giorno saranno valutate immagini dai satelliti per capire se vi siano spostamenti del terreno.

I FATTI
Ma torniamo a mercoledì sera quando crolla una parte di via Livio Andronico, alla Balduina. Distrutte sette auto. L'area dal 1952 era occupata da una scuola cattolica, Santa Maria degli Angeli, e da una chiesa. Le suore il 29 giugno 2015 vendono alla società Ecofim, che poi cede la proprietà ad EcoLattanzio Srl. Nel dicembre 2015 viene presentata in Comune la richiesta del permesso a demolire e costruire. Si cita la legge regionale del 2009 che consente di abbattere istituti religiosi e ricostruire con una cubatura superiore del 35 per cento. Il progetto, oltre alle tre palazzine, prevede garage sotterranei. XIV Municipio e Comune lavorano di concerto e il 12 ottobre 2017 c'è il permesso a costruire. La pratica del Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica di Roma Capitale cita pareri favorevoli di vari enti, come la Direzione Urbanistica Regione e la Soprintendenza (attesta che chiesa e scuola non hanno vincoli). Prescrizione: messa a dimora di dieci alberi e dieci arbusti. Il direttore dei lavori inoltre s'impegna a realizzare un «serbatoio di accumulo per il recupero delle acqua meteoriche». Colpisce la rapidità dell'iter. I residenti da subito esprimono preoccupazioni: la profondità degli scavi, le vibrazioni e le perdite d'acqua sono oggetto di mail ed esposti. Acea ieri ha sottolineato che le condutture erano in ottimo stato, ma l'8 febbraio una squadra ha «constatato che c'erano tubi troncati, rottura causata dallo smottamento del terreno». Stesso scenario nelle verifiche successive al crollo. La Balduina ha caratteristiche particolari: uno strato è terreno di risulta; sotto c'è materiale argilloso. Inoltre, secondo alcuni residenti, le strutture di protezione apparivano poco solide. La procura ha iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dei proprietari e quello della società responsabile del cantiere. Ha affidato una perizia a due ingegneri per valutare la scarsa resistenza delle paratie e il ruolo delle infiltrazioni. Erminio Pagano, titolare di Cama Costruzioni che stava realizzando i lavori per EcoLattanzio: «Abbiamo aperto il cantiere a gennaio dopo che altre due ditte hanno proceduto con abbattimento del vecchio edificio, palificazione e scavo. Tutto a norma. Per giorni abbiamo fatti i conti con le infiltrazioni. Da quando abbiamo iniziato a lavorare più di 10 tombini e caditoie circostanti erano completamente ostruiti, il terreno si è intriso di acque piovane e reflue».

 

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