Roma, dalle licenze agli spazi occupati: tutti i trucchi dei venditori su strada

Roma, dalle licenze agli spazi occupati: tutti i trucchi dei venditori su strada
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Luglio 2017, 07:24
Basta un attimo: i controlli che non ci sono ed ecco che spunta un tavolino in più rispetto a quello consentito, che lo spazio di vendita aumenta di volumetria, schizzando da 12 a 14-16 metri quadri con un gioco da ragazzi. Che i rami degli alberi vengono scambiati per aste degli armadi, che gli specchi dove i potenziali clienti possono vedersi , occupano le facciate dei palazzi, che i camion carichi di magliette, abiti, scarpe e pentole sostano nell'ordine su: strisce pedonali, posti riservati ai disabili, in doppia fila. Scenari del genere non dovrebbero esistere, eppure scandiscono molte strade centrali di Roma dove da anni gli ambulanti offrono la loro mercanzia sfruttando le licenze per la vendita su posteggi in rotazione, fissi o anomali.

I MANCATI CONTROLLI
Il racconto delle difformità che caratterizza il commercio su area pubblica nella Capitale è molto articolato. Quasi un'epopea dove di eroico, tuttavia, c'è solo la costante elusione delle regole da parte degli ambulanti. Un capitolo molto sostanzioso lo gioca l'abusivismo ma un altro, altrettanto pasciuto, è retto dalle violazioni perpetrate anche dagli esercenti con regolare licenza che però non rispettano limiti di vendita, di decoro e di occupazione di suolo pubblico per propinare la mercanzia. Le multe e i verbali dei vigili urbani per le difformità che ogni giorno si vedono sui posteggi a rotazione, su quelle bancarelle cioè che oggi vendono abiti e piatti in un Municipio e il giorno seguente in un altro, si contano quasi con il lumicino. Ogni anno, ed è una stima al ribasso, l'amministrazione di Roma Capitale perde più di un milione di euro perché gli ambulanti a rotazione in tutta Roma sono 1.278 e oltre il 40% elude alcune regole comportamentali per sanzioni che potrebbero arrivare a superare i 3 mila euro.
Del resto, i pizzardoni sono pochi e le regole sancite dal Regolamento sul commercio su area pubblica dal consigliere Andrea Coia che in questo ha ripercorso, ribadendoli, i vecchi limiti dei precedenti provvedimenti , vengono facilmente eluse. Giusto qualche esempio per rendere l'idea: il I e II Municipio sono i territori dove le anomalie tengono banco in ragione del numero di posteggi in rotazione presenti: 299 nel primo caso, 163 nel secondo. Il 36% dei 1.278 posteggi totali dislocati in tutta la città.

LE ANOMALIE
Al Centro, queste bancarelle sono divise per lo più tra San Pietro, Prati e Trastevere. Gli ambulanti vendono principalmente abbigliamento, ma anche scarpe e oggettistica varia. «In via Cola di Rienzo spiega l'assessore al Commercio del I Municipio, Tatiana Campioni le rotazioni all'80% sono in contrasto con il codice della strada». Così, ogni giorno gli ambulanti arrivano, scaricano le merci, montano i banchi e iniziano a vendere. Mentre i camion restano parcheggiati sugli attraversamenti pedonali, sulle strisce, sui marciapiedi e in doppia fila. Non contenti, gli ambulanti, nella speranza forse di aumentare gli incassi, invadono la strada con i manichini o appendono gli abiti ai tendoni. In alcuni casi tengono la musica così alta da essere udibile anche a distanza di metri. «In vista della scadenza delle licenze al 31 dicembre 2018 conclude la Campioni il Municipio sta operando un censimento per vedere in quali tessuti il numero degli ambulanti potrebbe ridursi». Via Cola di Rienzo potrebbe diventare a occupazione zero mentre sarà verosimilmente applicato un decremento per i posteggi in viale Giulio Cesare o in viale Trastevere. Stesso discorso anche in II Municipio soprattutto nell'area di viale Regina Elena, via Tiburtina, piazza Alessandria. «È sorprendente vedere come gli ambulanti in questi giorni protestano quando sui posteggi loro assegnati non rispettano quasi mai le regole», commenta l'assessore al Commercio del II Municipio, Andrea Alemanni. «Il nostro territorio in questo senso ha enormi problemi continua le postazioni si allargano e non vengono rispettate i limiti per l'offerta al pubblico delle merci». «In vista dei bandi per le licenze conclude Alemanni abbiamo già pensato di interdire l'occupazione su viale Regina Elena (fronte Policlinico Umberto I), piazzale Flaminio, viale Somalia». Mentre a piazza Alessandria, via Ravenna e viale Parioli ci saranno significative riduzioni.