La questione sembrava essersi chiusa dopo lo stop del soprintendente Prosperetti ai lavori nella cava di Corcolle, gestita dalla Daf, per la realizzazione di una discarica che avrebbe dovuto ospitare le macerie del terremoto di Amatrice e Accumoli. Ma la scorsa settimana la Daf ha chiesto alla Regione Lazio il rinnovo di un'autorizzazione, concessa dieci anni fa, per l'utilizzo di quella cava come discarica di rifiuti inerti, con successiva riqualificazione paesaggistica. In sostanza, la vecchia cava di pozzolana, che insiste nell'area dove sorgeva un tempo la città di Querquetula, nel 2008 aveva ottenuto l'autorizzazione per accogliere i rifiuti inerti (terra e pietre) provenienti dagli scavi della Metro B di Roma.
Adesso la Regione Lazio ha convocato una conferenza di servizi che vede la partecipazione della stessa Regione, del Comune di Roma, della Soprintendenza di Prosperetti, del Comune di Tivoli e dei Comitati e la prima riunione si è svolta giovedì scorso.
La Soprintendenza di Prosperetti ha 20 giorni di tempo per produrre un'apposita relazione. «Già nel 2012 - dice Barberini - siamo andati vicinissimi alla realizzazione della discarica di Roma ad un passo da Villa Adriana, uno dei luoghi più importanti del mondo dal punta di vista archeologico, paesaggistico e ambientale.
Non dimentichiamo che l'ipotetica discarica poggerebbe proprio sulle falde acquifere e potrebbe compromettere l'acqua che arriva a Roma. Il prefetto Pecoraro fu costretto a dimettersi allora perché si sollevò il mondo contro quella discarica inconcepibile. Adesso io vorrei chiedere a Zingaretti e alla Sorpintendenza di evitare che l'Italia faccia un'altra brutta figura internazionale. Tutti i comitati sono in allarme perché si chiede l'autorizzazione a gettare rifiuti in un luogo dove ci sono i resti di una città romana, come ci insegnano Zevi e Carandini, che si chiamava Querquetula o Pedum, che verrebbe sommersa dalla spazzatura, esponendoci a una brutta figura mondiale. Ricordiamoci - conclude Barberini - che nel 2012 fummo addirittura minacciati dall'Unesco di togliere Villa Adriana dai siti patrimonio dell'umanità, cosa mai accaduta in Europa».
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