Roma, minacce a Totti e De Rossi: ultrà assolti dall'accusa di violenza privata

Foto di Matteo Ciambelli (Fotopress)
di Michela Allegri
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Mercoledì 20 Settembre 2017, 23:06 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 08:46
Nessuna minaccia, nessuna intimidazione. Al termine di un processo condotto con rito abbreviato, il gup di piazzale Clodio ha assolto i quattro ultrà giallorossi imputati per violenza privata ai danni dei calciatori Francesco Totti, Daniele De Rossi e Morgan De Sanctis. Tre di loro sono stati condannati a 2 mesi di reclusione per violazione della legge sugli stadi, per aver scavalcato la recizione della tribuna. «Ti veniamo a prendere sotto casa», avrebbero detto i tifosi a De Rossi nel 2015, mentre in campo, durante gli ottavi di finale di Europa League tra Roma e Fiorentina, piovevano accendini, bottigliette e sputi. In un'informativa la Digos aveva parlato di «condizionamento psicologico dei calciatori, in esito a ripetuti tentativi di intimidazione». E la Procura aveva chiesto l'arresto dei tifosi, difesi dall'avvocato Lorenzo Contucci, mentre stamattina ha sollecitato una loro condanna a pene che vanno dai 2 ai 3 anni di reclusione.

Il gup, però, non ha accolto le richieste del pm. Già all'epoca dei fatti, il giudice aveva negato la misura cautelare, definendo «assolutamente credibili» le dichiarazioni in cui i giallorossi avevano negato di essere vittime di ritorsioni. La procura aveva comunque chiesto il rinvio a giudizio dei quattro. Nel capo d’imputazione, si legge che i tifosi avrebbero costretto Totti, De Rossi e De Sanctis «ad avvicinarsi alla Curva Sud e subire sputi, lancio di oggetti, insulti». Li avrebbero obbligati gridando: «Non uscirete dallo stadio prima di mezzanotte, anzi uscirete quando lo diremo noi... state attenti in discoteca». Di fronte alla Digos, i calciatori avevano poi minimizzato con dichiarazioni definite «attendibili» dal gip, ma considerate dagli inquirenti «omertose». Solo De Sanctis aveva dato una versione diversa: «Mi hanno gridato più volte “napoletano di m...” e “mercenario”... io mi sono sentito ovviamente intimorito», aveva detto a verbale.
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