Roma, finge di essere un principe saudita per vivere nel lusso senza pagare

Roma, finge di essere un principe saudita per vivere nel lusso senza pagare
di Adelaide Pierucci
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Sabato 18 Febbraio 2017, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:42

La classe di uno sceicco, i trucchi da mago della truffa. Si presentava come un principe saudita Caid Essebsi Mohamed Sandreddine. Ma era un cittadino tunisino, che grazie agli studi alla Sorbona, l'aplomb da diplomatico e la parentela con ministri - in aula ha rivelato di essere nipote del primo ministro di Tunisi - per almeno un paio di anni è riuscito a vivere a Roma da nababbo, ma a scrocco. Scene che sono state interrotte dalla scure della giustizia e che ieri lo hanno portato alla condanna a due anni di carcere con l'accusa di truffa aggravata.

Una sentenza tardiva, però, che, grazie alla prescrizione, ha sforbiciato una sfilza di contestazioni. Tant'è che il tunisino chic dovrà risarcire solo il noleggio truffa di uno yatch e di una Limousine con autista. Caid, stando al capo di imputazione, viveva sì come uno sceicco ma non saldava i conti, e col proposito proprio di non pagare. «Ci penserà il mio commercialista», diceva. Oppure «facciamo un saldo unico», mostrandosi annoiato davanti a tali disturbi. Ed è così che poteva permettersi di soggiornare al Ritz, girare con l'autista e il macchinone, noleggiare yacht, pasteggiare a champagne, convincere imprenditori, commercianti e persino scenografi a fare affari con lui. Bidoni in realtà. Come quello da film quando ha spinto un vivaista romano a realizzare un giardino all'italiana nella villa di Gheddafi per una spesa di 250.000 euro per poi sparire. «Nella villa c'erano i gendarmi», ha ricostruito la vittima in aula, «ma chissà se era proprio quella poi distrutta a Gheddafi. Mi fidavo della sua parola, del principe Caid, ed ho portato in Libia migliaia e migliaia di bulbi e piante». Capo di imputazione questo cancellato proprio dalla prescrizione, ha lamentato l'avvocato di parte civile Stefano Maccioni. Il nipote del futuro presidente tunisino ora però dovrà sborsare a un broker nautico, assistito dal penalista Giuseppe Staiano, ventimila euro di risarcimento come provvisionale per il noleggio dello yacht (per 29.000 euro) per portare a Ponza la sua ultima fiamma, l'attrice Ilaria Blasucci. L'assoluzione per prescrizione, invece, è intervenuta a salvare il principe dall'accusa di aver truffato il regista Marco Cattani facendosi dare 18mila euro per fornire una consulenza, che invece non sarebbe stata mai resa per la realizzazione del film Cristalli d'amore.

IL CONTO
Lunga la lista di chi aveva provato a presentargli il conto in aula. La Limousine Service Group pretendeva 17.800 euro; l'Hotel Ritz dove ha soggiornato in suite per due anni 25.600; la boutique interna all'Hotel de Russie 1.600 euro per la fornitura di abiti e un commercialista quasi 5.000 euro per lavori di segreteria. Durante il processo, dopo la sfilata di petrolieri imprenditori e modelle fino all'ex dirigente Rai Carmelo Messina, ha parlato l'attrice Samantha Capitoni. «Mi aveva fatto visionare un accordo per lavorare nel film Cristalli d'amore. Nella lettera si faceva riferimento pure a Chiara Mastroianni (estranea alla vicenda ndr)...Poi non ne ho saputo più nulla». Ma per il fascinoso Caid dietro ogni episodio ci sarebbero solo equivoci. «Mi contestavano di tutto», ha commentato ieri Caid Essebsi, assistito dagli avvocati Cristiano Pazienti e Cristiano Conte, «Ma il caso si è sgonfiato. Per la maggio parte delle accuse sono stato assolto. L'appello mi darà ragione. Ho sempre saldato». Era stato accusato anche di aver denunciato un falso furto di orologi di pregio accusando la colf, in una casa presa in affitto in via del Babuino.