Roma, odissea trasporti pubblici: le testimonianze dei lettori

Roma, odissea trasporti pubblici: le testimonianze dei lettori
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Venerdì 17 Luglio 2015, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 21:40
Un incubo quotidiano quello raccontato dalle testimonianze dei lettori alla nostra mail redazioneweb@ilmessaggero.it. Eccone alcune:



Guasto sospetto

Venerdì 17 luglio, intorno alle 8 di mattina, ho atteso più di 20 minuti un treno della metro B alla stazione Tiburtina, direzione Rebibbia per andare al lavoro. Nella direzione opposta son stati più fortunati, l'attesa è stata di solil 10 minuti. Il treno che è arrivato, il BB414, era nuovissimo ma stracarico di passeggeri. Si è fermato regolarmente, e ripartito regolare. L'andatura era reholare, anzi spedita. L'ho notato perchè vista l'attesa, ipotizzavo andatura da lumaca per "sciopero bianco". Arrivato nella stazione di Quintiliani, il macchinista ha invitato tutti a scendere causa guasto... mentre tutti scendevano ho raggiunto la cabina dove erano ben due macchinisti, comodi e tranquilli intenti a chiacchierare. Ho guardato la console comandi di guida, ma nessuna indicazione era evidente. Per lavoro mi occupo di sistemi elettronici complessi, anche di comando e controllo (scrivo manuali tecnici e svolgo corsi addestramento per personale che fa manutenzione). Per carità, non sono un macchinista, e non voglio essere presuntuoso, ma so che una bella luce gialla, o rossa o un messaggio su un display sono sintomi di guasto... nulla di tutto ciò. Rivolgendomi ai due in cabina, chiedo i loro numeri di matricola. Non rispondono né fanno nulla. Insisto ma niente. Arrivano altri passaggeri che si rivolgono a loro, ma continuano a fare i vaghi. Uno chiede quale sia il guasto, nulla. Insiste ancora, ma niente fino a che uno dei due si alza, finge di trafficare col pannello comandi alle loro spalle, e poi esce dalla cabina e attraversa i vagoni. Quando torna, si cambia di posto con quello che guigava, chiude le porte e riparte forse verso il deposito (che però è in direzione opposta...). Mentre passa il treno notiamo la porta di un vagone aperta, bloccata così, dal conducente che si era allontanato dalla cabina, ma soprattutto due signore rimaste sul treno vuoto senza destinazione... Ho 41 anni, prendo la metro regolarmente quasi tutti i giorni da più di 25, ed è la prima volta che mi capita un treno che per un guasto a una porta riparte vuoto con la stessa aperta. (Alessandro Persichini)



Autobus pericolante

Linea 81, via dei Fori Imperiali ... rumore e vibrazioni Insopportabili, portellone di uscita d'emergenza aperto e pezzi che si staccano. Mi è caduto addosso un pezzo del "soffitto" dell'autobus, per fortuna era leggero e mi ha colpito su una spalla. Ma se mi prendeva in viso poteva anche tagliarmi. "Pora Roma Nostra".



Sul Tram 19 che va da piazza dei Gerani a piazza Risorgimento una lama d'acciaio con angolo "vivo" pericolosissima fuoriesce all'altezza delle gambe. Domanda: se qualcuno si fa male chi paga?

(Giovanni Fabrizi)



Attesa infinita

Ormai sono 17 giorni che attendo la metro B con un tempo che varia da 5 a 25 minuti alla fermata Jonio. E sono 17 giorni che la gente, me compreso, si accalca all'interno delle carrozze, alcune con aria climatizzata, alcune addirittura senza. E sono 17 giorni che arrivo in ufficio, io come tutte le altre persone, sudato fradicio e non solo per il grande caldo. E sono 17 giorni che non ce la si fa più a subire questa situazione vergognosa! E stasera, altra faticata per riprendere la metro ed andare finalmente a casa. Per la diciasettesima volta in questo mese di luglio del 2015 (e sottolineo 2015 e non 1915).

(Renato Mucciarelli)



L'inferno per i disabili

Sono un cittadino disabile dalla nascita per tetraparesi spastica, quindi ho gravi problemi deambulatori. Oggi la linea 650 che serve l'ospedale San Giovanni di roma ha saltato la partenza delle 11:10 da piazza San Giovanni in Laterano ed io sono rimasto un ora sotto il sole. La mia rabbia nasce dal fatto che questa linea ha soli 2 bus e quindi 2 autisti. Non hanno neanche più quelli per collegare un ospedale con 2 quartieri da duecentomila abitanti come l'Appio latino e Cinecitta. Vasta privatizzazione e si ricomincia da zero.

(Carlo Del Bufalo)



Rallentamenti incredibili

Tutte le mattine prendo sia il treno Roma-Lido che la linea B e linea A fino a Lepanto. La situazione difficile va avanti da qualche mese e negli ultimi 20 giorni è diventata davvero insostenibile. Rallentamenti incredibili sulle linee A e B ed in particolare allo snodo di Termini direzione Battistini sulla linea A, dove il mercoledì è una vera passione perchè si concentrano orde di turisti diretti al centro e pellegrini diretti a San Pietro. Le banchine sono insufficienti, per cui spesso Atac blocca i passeggeri alla linea cd del "mezzanino" a Termini, in pratica l'ingresso alle scale mobili della linea A, indiscriminatamente sia per chi va in direzione Anagnina, sia verso la direzione Battistini. Questa strategia è messa in essere da un pò. Solo che in questi giorni di afa, senza aria condizionata, considerati anche i soffitti bassi in quel punto, il "Mezzanino" diventa un vero forno crematorio perchè davvero la gente si sente male. Nei video vedrete, poi, che sui convogli direzione Battistini si sale solo con la forza: si sta come sardine ed è davvero pericolosissimo salire sui convogli se sei disabile, bambino, incinta o anziano. E considerate che il traffico dei viaggiatori nel periodo che vi sto citando (ultimi 20 giorni) non è al massimo perchè le scuole sono chiuse. In pratica negli ultimi 20 giorni arrivo a studio o in Tribunale madida di sudore e tardissimo (sono avvocato). Quando ho udienza ho il panico, e spesso anche in questo caso, nonostante i miei sforzi, non arrivo mai all'orario che mi ero prefissata. La sera esco da studio prima che posso, perchè la Roma-Lido è un vero inferno. Lì il 14 luglio 2015 è stato il culmine: a Piramide il servizio è stato interrotto alle ore 19,00 e senza predisporre le navette fino alle ore 20.45. A quel punto, i pendolari, stufi dei continui ritardi hanno pensato bene di occupare i binari. Il dirigente Atac intervenuto successivamente, il dr Nicastro, purtroppo, non ha saputo dare risposte rassicuranti: allo stato si è detto impossibilitato ad assicurare il passaggio negli orari stabiliti!

Ora, a parte tutte le considerazioni sui macchinisti e sullo sciopero bianco, quello che fa veramente indignare è l'incompetenza dell'Atac, del Sindaco e della Regione (la Roma Lido, mi pare di capire, è una linea regionale); anche perchè nonostante la loro incapacità a fare fronte a questo stato di cose, addirittura pretendono di organizzare un Giubileo e candidare la città alle Olimpiadi.

(Laura Consoli)



L'autobus fantasma

Metro a singhiozzo: si viaggia pigiati scambiandosi il sudore (veicolo di malattie) con gli altri. Arrivati a Palasport, ore 9.35, fermata dell'autobus 788 a viale Beethoven , l'attesa è di 45 minuti: il fantomatico bus arriva alle 10.22.

(R.M.)



Lentezza esasperante

Dopo molti mesi che non prendevo più la metro, mercoledì 15 luglio ho avuto occasione di prenderla nuovamente al capolinea di Rebibbia, dove risiedo. Alle 20, quando è giunto il convoglio, sul marciapiede c'erano in attesa circa trenta presone. Con mia sorpresa, invece che fermarsi direttamente sul binario da cui ripartire, come ha sempre fatto, in modo da caricare celermente i passeggeri e riprendere la corsa di ritorno, il convoglio si è fermato sul lato opposto. Ha scaricato i pochi passeggeri che portava e si è diretto in fondo al parcheggio dei treni. Alle 20,10 è giunto un altro convoglio che ha fatto la stessa procedura. Intanto il primo convoglio stazionava tranquillamente in fondo al parcheggio mentre le persone in attesa erano diventate un centinaio. Alle 20,15 il treno si è mosso dal fondo del parcheggio e con lentezza esasperante è venuto a caricare i passeggeri in attesa. Dopo averli presi a bordo è rimasto ancora fermo, fino alle 20,20 quando finalmente il conducente ha deciso che bastava e ha ripreso la marcia. Naturalmente sulle fermate successive stazionavano torme di persone nonostante l'ora ormai tarda. In quei venti minuti sarebbero potuti passare due convogli della metro. La gente inveiva contro il comune e contro Marino. Mi dicono che questo comportamento dei macchinisti è dovuto al fatto che è stato loro chiesto di utilizzare il badge per controllare gli orari di lavoro, come succede in ogni azienda che si rispetti. Spero che questo non sia vero.

(Manlio Giombini)



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