Trasporti, ecco il primo sciopero del 2018: venerdì 12 stop a tutti i mezzi per 24 ore

Trasporti, ecco il primo sciopero del 2018: venerdì 12 stop a tutti i mezzi per 24 ore
di Andrea Bulleri
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 08:43
Anno nuovo, vecchie abitudini. Non fossero bastate le attese di venti minuti registrate alle banchine della metro la sera di San Silvestro, a salutare il 2018 arriva un'altra grana firmata Atac: un nuovo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico, indetto per venerdì 12 gennaio. Ad incrociare le braccia, oltre agli autisti della municipalizzata capitolina, saranno anche i dipendenti di Roma Tpl e delle società consorziate, mentre dovrebbero svolgere regolare servizio i mezzi Cotral. Non si tratta in realtà di una nuova agitazione, ma del differimento della protesta inizialmente prevista per lo scorso 5 dicembre: un mese fa era stato il prefetto di Roma, Paola Basilone, a chiedere che lo sciopero fosse rimandato a gennaio al fine di evitare il caos alla vigilia delle festività natalizie.

Ad indire le agitazioni i sindacati Usb, Faisa Confail e Orsa. Al centro della protesta, ancora una volta, la tanto contestata procedura di concordato in bianco, scelta dall'amministrazione di Virginia Raggi per provare a rimettere in carreggiata il malandato gigante dei trasporti, sul quale pesa un debito di oltre 1,3 miliardi di euro. «A pagare per i debiti di Atac saranno i lavoratori e non chi l'ha saccheggiata», è il timore di Claudio De Francesco, segretario regionale della Faisa Confail. Ma a far saltare autisti e macchinisti sul piede di guerra è anche il l'aumento dell'orario lavorativo, da 37 a 39 ore settimanali, previsto dal nuovo piano industriale. «Irricevibile e inutile, se le vetture sono guaste e il parco mezzi non viene rinnovato», lamentano i sindacati.

I DISAGI
E così, a meno di una settimana dall'inizio delle scuole dopo la pausa natalizia, in città torna il rischio paralisi. A fermarsi, a seconda del grado di adesione che lo sciopero registrerà, saranno bus, tram, metro, oltre a Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Un copione già visto troppe volte nel corso del 2017: ben 18, qualcuno si è divertito a contarle. L'ultima il 10 novembre, quando ad incrociare le braccia fu più di un dipendente Atac su quattro: grate della metro chiuse per buona parte della giornata e banchine dei bus invase da pendolari in attesa. In ogni caso, dovranno comunque essere rispettate le fasce di garanzia: fino alle 8,30 e dalle 17 alle 20. Per agevolare la mobilità, poi, il Comune potrebbe inoltre decidere di disattivare temporaneamente i varchi delle ztl Centro e Trastevere, permettendo così gli spostamenti anche a chi sprovvisto di autorizzazione.

E dire che solo due mesi fa, proprio a questo giornale, il Garante degli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli aveva annunciato battaglia ai «microscioperi», da attuare raddoppiando i giorni minimi di tregua che devono intercorrere tra un'agitazione e l'altra. Ma la rabbia di dipendenti e sindacati contro il concordato è tanta, e potrebbe salire ulteriormente: la data da cerchiare in rosso è il 26 gennaio, quando Atac dovrà presentare al tribunale il definitivo piano industriale di risanamento.
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