Roma, tentano di rapire un bimbo di 8 mesi: giallo sul movente

Roma, tentano di rapire un bimbo di 8 mesi: giallo sul movente
di Marco De Risi e Raffaella Troili
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Novembre 2014, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Una faida tra rom, un passato rinnegato. Vecchi rancori, addirittura un diritto di paternità tutto da verificare. C'è un giallo dietro il tentato rapimento da parte di una coppia di rom di un bimbo di 8 mesi avvenuto sabato scorso nel cortile di un casale a Tor Tre Teste.

A denunciare era stata la mamma, di origini rom anche lei. «Un uomo aveva avvicinato il piccolo - ricostruisce un comunicato della Questura - approfittando dell'assenza momentanea della madre e aveva cercato di slacciare la cintura del passeggino afferrandolo poi per un piede». «Hanno tentato di portare via mio figlio - ha raccontato la mamma sconvolta - lui l'ha sfilato dal passeggino e preso in braccio, per fortuna l'altro mio figlio di 7 anni mi ha avvisata, sono corsa giù, ho iniziato a urlare disperata». Erano le quattro del pomeriggio, lei stava per uscire con i bambini, ma era tornata indietro a prendere un giubbotto.

Un uomo e una donna intanto avevano approfittato per tagliare il lucchetto di ferro che blocca il cancello d'ingresso e una volta nel cortile stavano cercando di sfilare dal passeggino il bambino.

Avvertita dal figlio maggiore, la madre è accorsa giù con il compagno. Ne è nata una lite tre le due coppie, lei spaventata ha pensato subito di chiamare il 113, alla fine il rapitore ha lasciato stare il bambino ma prima di andar via ecco la minaccia: «Tanto tornerò a prenderlo con gli altri miei sei figli. La prossima volta, vi sparo in testa a tutti e due».

LE MINACCE E LA FUGA

I due rom si sono allontanati a bordo di un furgone bianco con un braccio meccanico rosso facilmente riconoscibile e sono stati rintracciati poco dopo dalla polizia nel campo di via Salviati. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. I due, Vitez S. di 42 anni e Zumra A. di 47, sono stati arrestati per violazione di domicilio. Sono accusati del tentativo di sequestro di persona.

«Sono il padre del bambino». Una volta arrestato il 42enne ha detto alla polizia che il bimbo di 8 mesi sarebbe nato da una precedente relazione, che con la madre si conosceva da tempo avendo soggiornato per qualche mese nello stesso stabile occupato dove la famiglia del piccolo ha vissuto per un periodo. Circostanza confermata anche dalla donna che però ha negato ogni contatto con quell'uomo, precisando che era già incinta al quarto mese quando hanno diviso lo stesso caseggiato, ma non lo stesso tetto. La polizia ha già effettuato tutte le verifiche sul nucleo familiare attraverso stati di famiglia e certificati di nascita.

LE IPOTESI

Piuttosto un altro particolare può essere importante per le indagini: la donna a 12 anni ha rotto con la famiglia rom d'origine, sposando un manovale italiano da cui ha già avuto due figli e un altro è in arrivo. E anche questo suo comportamento può aver scatenato la vendetta dei familiari del vicino campo rom, che proprio in questi giorni è messo all'indice dagli abitanti di Tor Sapienza.

Gli investigatori non escludono nessuna pista, resta l'accusa di tentato rapimento ma tra le ipotesi da accertare quella della faida tra famiglie e anche quella che l'uomo rivendichi diritti di paternità sul neonato. La donna nega ogni tipo di amicizia con l'arrestato, al quale non resta se proprio è certo di quel che dice, provare a chiedere il test del dna. Intanto resta in carcere insieme alla complice.