Le strade killer di Roma, suv travolge pedone: secondo morto in 2 giorni

Le strade killer di Roma, suv travolge pedone: secondo morto in 2 giorni
di Maria Lombardi e Fabio Rossi
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Lunedì 8 Ottobre 2018, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 11:26

Una ciocca di capelli sull'asfalto, è cerchiata di bianco. Poco più in là, una scarpa da tennis grigia, l'altra è lontana. Gli occhiali e poi una borsa nera, un pezzo di formaggio e la carta che lo avvolgeva. Un segno dopo l'altro per terra, è il tragitto dello schianto. I tratti lasciati dal gesso disegnano la violenza dell'impatto e si fermano al lenzuolo bianco che lascia scoperti soltanto i piedi con i calzini neri e i jeans grigi strappati fino al ginocchio. Sul lungotevere Aventino un uomo di 72 anni, inglese e residente a Roma, è stato travolto e ucciso sulla corsia preferenziale da un suv. Era con una donna italiana di 50 anni, insegnanti tutti e due, il fuoristrada è andato addosso anche a lei: adesso è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Giovanni.

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I PERICOLI
Un altro pedone ammazzato nel centro di Roma, è il secondo in due giorni. Sabato mattina in via Cavour il viceprefetto Giorgio De Francesco di 54 anni è stato investito da un bus turistico mentre con la moglie attraversava la strada sulle strisce pedonali. Il presidente della prima sezione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale del ministero dell'Interno è morto sul colpo, sotto gli occhi della moglie. Solo qualche mese fa, il 19 luglio, una studentessa di 22 anni, Caterina Pangrazi, su corso Vittorio Emanuele era stata anche lei uccisa da un torpedone. E cresce l'allarme per le strade killer di Roma, pericolosissime per chi va a piedi, sempre più ostaggio di mezzi turistici e grosse auto che l'attraversano a tutta velocità.


«Non li ho visti. Me li sono trovati davanti all'improvviso, non sono riuscito a evitarli». Il conducente è sceso dalla Jeep per soccorrere i due prof sorreggendosi a un bastone, è un disabile e ha il permesso per percorrere le preferenziali. Erano le 19,30 di ieri sera quando li ha investiti su lungotevere Aventino, all'altezza del Clivio di Rocca Savella. La vittima, C.H., è stato trascinato per una ventina di metri almeno, l'impatto è stato così violento che tutto è volato via, scarpe occhiali borsa, barattolo di yogurt. Il corpo coperto dal lenzuolo è all'inizio di lungotevere Aventino. La Jeep blu scuro è ferma lì accanto, il cofano completamente deformato. Schizzi di latte e yogurt sul parafango e anche sull'asfalto, i due colleghi avevano in mano le buste della spesa appena fatta al Villaggio della Coldiretti, al Circo Massimo. Provenivano da lì, stavano attraversando la strada che è tutta corsia preferenziale, sia in un senso che nell'altro, e non ha strisce pedonali, quando il suv li ha travolti. L'auto veniva da via Petroselli e andava verso piazza dell'Emporio. I vigili della polizia locale di Roma Capitale - sono intervenuti gli agenti del primo gruppo e altre pattuglie - dovranno adesso accertare a che velocità procedesse l'auto guidata da un italiano di 57 anni. Quel tratto di strada è illuminata dai lampioni. La Jeep ha un regolare permesso per percorrere la corsia preferenziale. Il proprietario che era alla guida è stato accusato di omicidio stradale e verrà sottoposto su ai test su alcol e droga.

L'insegnante inglese - direttore di una scuola di lingue - è morto sul colpo mentre la collega, S.A. cinquantenne, è stata trasportata all'ospedale San Giovanni in codice rosso. Ha un'emorragia cerebrale e diverse fratture, ma non è in pericolo di vita. Fino a tarda sera non è stato possibile fare il riconoscimento ufficiale sul corpo della vittima perché non è stato rintracciato alcun parente. Via di Santa Maria in Cosmedin e un tratto del lungotevere Aventino sono rimasti per ore chiusi, tutto intorno il caos di auto, chi tornava a casa dopo aver passato il pomeriggio al Villaggio della Coldiretti è rimasto intrappolato nell'ingorgo.
Sempre più a rischio le strade della Capitale. Buche, strisce pedonali scolorite e quasi invisibili, pullman turistici che sfrecciano in centro, segnaletica a volte indecifrabile o coperta dalle foglie degli alberi. Solo nel 2018 a Roma sono morti 32 pedoni, investiti mentre attraversavano la strada. E sempre nello stesso anno si sono verificati 124 incidenti mortali, tra la Capitale e la provincia.

LA VELOCITÀ
Spesso è colpa della velocità. L'andatura elevata e la distrazione sono i due comportamenti che causano la maggior parte degli incidenti a Roma. Secondo i dati della polizia locale, la velocità è alla base del 64,1 per cento degli scontri, la distrazione del 12 per cento. La strada romana più pericolosa di tutte, per automobilisti e motociclisti, resta via Cristoforo Colombo.
Maggiori controlli sulla velocità forse servirebbero a far calare il numero di incidenti. Ma i nuovi autovelox, inseriti nell'assestamento di bilancio estivo, non sono ancora arrivati, mentre i 27 attualmente in dotazione si guastano sempre più spesso, con oltre ma metà fuori uso. E così i controlli nelle strade romane contro gli eccessi di velocità sono in netto calo, nonostante le previsioni del Campidoglio a inizio anno fossero indirizzare verso un corposo incremento del 50 per cento. Il risultato è questo: due pedoni morti nel centro di Roma in soli due giorni sono davvero troppi.
 

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