Studente trovato morto in un ostello
I vicini: «Gridavano come pazzi»

di LAURA BOGLIOLO
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Giovedì 10 Aprile 2014, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 14:52
Gridavano come dei pazzi, si sentivano giovanissimi che ridevano, quel fracasso mi ha svegliato.



A raccontarlo un anziano che alloggia presso la Domus Nascimbeni di via di Torre Rossa dove il corpo senza vita di Jonathan Lucas, 16 anni, è stato trovato martedì sera. La struttura è dimora della comunità religiosa delle Piccole Suore della Sacra Famiglia. L’uomo alloggia al secondo piano, lo stesso dove si trovava la stanza della vittima che dormiva insieme ad altri tre ragazzi. «Sono andato a dormire alle 22 circa, poi sono stato svegliato dal frastuono, non so cosa fosse accaduto» dice l’anziano, ancora sconvolto. Gli ospiti della struttura sono soprattutto pellegrini in gita a Roma per la visita in Vaticano. Ieri per i corridoi dell’istituto c’era incredulità, un silenzio surreale rotto solo dal pianto di qualche ragazzino, compagno di classe di Jonathan. Gli studenti svizzeri, partiti dal College de l'Elysée di Losanna, arrivati lunedì scorso, sono sconvolti. Ieri pomeriggio gli agenti della squadra mobile hanno interrogato molti di loro. Sono stati portati in Questura nascosti sotto delle coperte.



I PARENTI

Poco dopo le 16 è iniziato il via vai di genitori e parenti dei ragazzi. «Sono il nonno di uno degli studenti, ma non posso dire nulla, ci sono delle indagini in corso» ha sussurrato un anziano arrivato direttamente dall’aeroporto di Fiumicino. Già oggi gran parte degli studenti lasceranno l’Italia, mentre i compagni di Jon che erano presenti durante la tragedia resteranno a Roma a disposizione degli inquirenti. Perché è ancora tutta da chiarire la dinamica che ha portato alla morte di Jonathan. Inizialmente si era parlato addirittura del gioco del lancio di coltelli tra ragazzini. Poi di uno scherzo finito male. Resta il giallo del coltello (lungo almeno dieci centimetri) non trovato all’interno della stanza dove giaceva il corpo del sedicenne. Una bravata, un semplice incidente, resta da capire come sia possibile che Jon fosse in possesso di un coltello così pericoloso. Sembra certo che l’arma sia stata acquistata a Roma. E non è difficile, purtroppo, trovare nei suk abusivi mercanti anche di armi. Recentemente in piazzale Flaminio durante uno dei tanti mercatini abusivi venivano venduti coltelli lunghi anche trenta centimetri. Dove è stato acquistato il coltello che ha trafitto il cuore di Jonathan? Sembra tra l’altro che i coltelli fossero tre, sembra che non ci fosse solo Jon con quella pericolosissima arma. Tutte le ipotesi restano ancora aperte: l’autopsia che si svolgerà oggi potrà chiarire la dinamica dell’incidente che ha portato alla morte, in pochi minuti, del sedicenne appassionato di YouTube e di quei video spiritosi che spopolano sul web dove Jon amava farsi ritrarre mentre raccontava scene di vita quotidiana buffe. Con il cappellino da baseball, pronto a intrattenere il suo pubblico, fatto di giovanissimi studenti. «Era una sorta di “star” della scuola. Conosciuto da tutti, sempre sorridente e in vena di scherzare. Era del Cantone francese di Vaud. Alcuni di noi hanno saputo questa mattina cosa era successo, siamo scioccati» ha raccontato una giovane studentessa del College de l'Elysèe di Losanna.

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