Roma, strappavano le multe per aiutare gli amici: processo per tre vigili

Roma, strappavano le multe per aiutare gli amici: processo per tre vigili
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 24 Gennaio 2018, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 14:09
Un migliaio di multe fatte sparire nell'Ufficio Notifiche del comando di via Ostiense. Centinaia fatte annullare, con l'espediente del ricorso in cui si attestava il trasporto di disabili. Un incasso mancato per il Campidoglio di oltre centomila euro. Si aprirà un processo sullo scandalo delle contravvenzioni stracciate dagli stessi vigili. Sei gli imputati: tre funzionari della Polizia Roma Capitale e tre commercianti (tra cui i Bernabei). Ieri sono stati rinviati ieri a giudizio e si ritroveranno a doversi difendere in un procedimento che nasce già in svantaggio per l'accusa. Il processo si aprirà a settembre e nel giugno 2019 potrà essere dichiarato prescritto. I magistrati hanno meno di un anno per valutare se e come sono state commesse le truffe ai danni del Comune, i falsi, le soppressioni di atti pubblici. Ossia le multe intimate dai colleghi e fatte sparire all'Ufficio Notifiche.

LE NOTIFICHE
Per il raggiro la Procura ha individuato un personaggio cardine: il funzionario della polizia municipale Enrico Riccardi, addetto al Servizio Notifiche Manuali, finito a giudizio insieme ai primi beneficiari, i commercianti di liquore trasteverini Alessandro e Silvio Bernabei. In base alle accuse del pm Laura Condemi, il primo avrebbe fatto sparire le relate di notifica dei verbali di contravvenzione che per anni avrebbero ricevuto i secondi, titolari delle società Spirit service e Bernabei Liquori. Senza tale documento, infatti, è impossibile procedere all'iscrizione a ruolo delle multe e la verifica del regolare pagamento, facendo svanire il lavoro dei colleghi. Non per qualche multa però, ma per un migliaio. Tanto che all'inizio, per le multe annullate ai Bernabei, gli stessi vigili che avevano sviluppato le indagini, avevano calcolato (in eccesso) un buco negli incassi comunali di 350.000 euro, ricalcolato in 100.000, ma che, tra ricorsi accolti, potrebbe ulteriormente diminuire.

I fatti contestati sono datati e risalgono agli anni fra il 2007 e il 2011. Il gup Maria Paola Tomaselli ha riconosciuto la costituzione di parte civile del Campidoglio, leso nell'immagine e nelle casse.

FALSI DOCUMENTI
A conclusione dell'inchiesta sono finiti a giudizio altri due destinatari di una trentina di contravvenzioni, a cui Riccardi avrebbe riservato lo stesso trattamento dei commercianti di Trastevere. E poi, con un ruolo più marginale, anche due colleghi, i funzionari della polizia municipale Lucia Pascazi e Marco Conti: la prima avrebbe fatto invalidare tre multe, l'altro due, allegando in sede di ricorso alla sanzione ricevuta, una falsa documentazione che attestasse la presenza a bordo dell'auto di una persona invalida. Un trucchetto quello del trasporto di invalidi che sarebbe stato usato anche per bloccare con ricorsi alla Prefettura le contravvenzioni ai mezzi e gli autocarri utilizzati dai Bernabei per il trasporto di vini e liquori. Il caso era scoppiato dopo che i fratelli Bernabei avevano denunciato per due concussioni un manipolo di vigili urbani poi arrestati.
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