Roma, condannata stalker del condominio dei Parioli: minacciò anche la nipote della Mannoia

Roma, condannata stalker del condominio dei Parioli: minacciò anche la nipote della Mannoia
di Michele Galvani
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Sabato 27 Gennaio 2018, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 15:27


Venti anni di minacce. Incubi. Denunce. E ieri, finalmente, la prima sentenza: Antonia C., 73 anni, è stata condannata per stalking a 8 mesi e al pagamento delle spese processuali. Lo ha deciso il giudice Andrea Trani. La donna per anni ha tenuto sotto scacco un intero condominio nel cuore dei Parioli: vittime, dall'ex sindaco Gianni Alemanno (poi andato via), alla nipote di Fiorella Mannoia, al giornalista di SkyTg24 Marco Piccaluga. A nulla erano valse le denunce contro l'anziana che, secondo gli inquilini, rendeva la loro vita infernale. «Bloccava il mio citofono, in modo che suonasse a lungo durante la notte. Non potevo dormire - aveva raccontato Francesca, nipote della cantante - Ho trovato escrementi sulla maniglia della porta e, ogni volta che passavo davanti al suo ingresso, venivo insultata».

Appostamenti per le scale, pesanti insulti, botte e minacce di morte al condomino di turno, il tutto interrotto con gran fatica solo da un provvedimento cautelare che ha vietato all'anziana di dimorare a Roma. Ora, il divieto di dimora è scaduto e la stalker è rientrata a casa. Su di lei pendono ancora due processi. «Abbiamo aspettato - il commento di Piccaluga, presente ieri in aula - la giustizia è lenta ma alla fine arriva. Siamo felici», dice spiegando che farà causa civile per il riconoscimento del danno.

Antonia C., difesa dall'avvocato Efisio Figus Diaz, ha cercato di replicare sostenendo che quelle erano solo «banali liti condominiali», nel tentativo di derubricare il reato. Invece è arrivata la condanna. La storia era iniziata nel lontano 97: da allora, si parla di circa 30 tra querele, esposti e denunce per reati che vanno dalla violenza privata, minacce, molestie, atti persecutori, diffamazione, ingiurie e calunnia. La donna nel 2012 era andata oltre. La nipote della Mannoia, che vive al secondo piano dello stabile a due passi da piazza Euclide, l'aveva denunciata alla Procura perché temeva per la propria incolumità. Una volta l'anziana in casa sua l'ha immobilizzata e minacciata di morte dicendo: «Ora siamo sole, ti ammazzo!».

 

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