«Lo spettacolo teatrale pone il suo accento sulla discriminazione, di genere e anagrafica, e si domanda come poter vivere e sopravvivere in un mondo in cui l'invecchiamento è diventato il nuovo tabù, dentro una società assatanata dal demone dell’eterna giovinezza e di tutti i suoi derivati: costante e possibilmente crescente efficienza, prestanza, potenza - afferma Anastasia Astolfi - I vecchi in generale e in particolare le vecchie non piacciono perché sono la prova provata della falsità di questo mito e perché inchiodano tutti quanti alla rappresentazione anticipata della futura realtà».
«Lo spettacolo con humor dissacrante e cinico tenta di rappresentare un universo composto da donne di varie età e classe sociale dando vita ad un'antologia tutta al femminile, creando un punto di vista spudorato e liberissimo su ciò che può rappresentare il segno che lascia su di noi il tempo. Io faccio di professione il chirurgo estetico e dico sempre: ciò che non deve mancare in una donna che entra nel mio studio è la consapevolezza di voler cambiare il proprio corpo. Finchè c’è totale consapevolezza e non obbligo di aderire a uno stereotipo femminile imposto allora la chirurgia estetica può dare una mano a sentirsi meglio con se stessi e con il mondo», afferma Giulio Basoccu. Lo spettacolo è il primo evento promosso della Secondo Cuore Onlus di cui Basoccu è presidente.
La Onlus nasce con l'intento di sostenere dal punto di vista chirurgico e non solo tutte quelle donne che hanno un disagio estetico, inteso quale conseguenza di una malformazione fisica congenita o sopravvenuta, di infortunio o violenza, o semplicemente la non accettazione del proprio aspetto per un inestetismo molto importante che crea impossibilità di vivere una vita sociale. Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto alla Secondo Cuore Onlus.
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