Roma, scontri studenti-polizia alla Sapienza: bombe carta e fermi

Roma, scontri studenti-polizia alla Sapienza: bombe carta e fermi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Dicembre 2013, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 10:37

Scontri con le forze dell'ordine e lancio di bombe carta alla Sapienza, dove si svolge la Conferenza Nazionale sulla Green Economy. Gli studenti, circa 300, hanno sfondato le transenne che li separavano dall'aula magna dove si tiene l'incontro. Ci sarebbero state delle cariche della polizia e due studenti, di nome Damiano ed Alessandro, sono stati fermati ma subito rilasciati. Lo dicono gli stessi studenti. Lanci di uova, bottiglie, fumogeni e petardi, uno esploso anche all'interno dell'ingresso dell'Aula Magna dove si svolge la conferenza.

Orlando: non si dialoga con le bombe carta. «Io sono per il dialogo ma non credo che il dialogo si sviluppi con le bombe carta», ha detto il ministro Andrea Orlando intervenuto al convegno. «Non ci sono detentori di verità assoluta, così nessun principio si affermerà mai».

La studentessa sul palco. Orlando ha parlato dopo l'intervento di una studentessa che non ha voluto dire il suo nome e che sul palco ha denunciato la «grandissima frattura tra ciò che avviene fuori e quanto si dice in questa aula magna», rivolgendo anche un attacco a Confindustria, dicendo che loro tanto «la classe dirigente già ce l'hanno e che studiare qui non serve a niente».

Infine la ragazza ha parlato di «parole inutili» che si fanno continuamente senza trovare mai «soluzioni» e di «governo illegittimo» che «non vuole vedere» la realtà che c'è all'esterno.

Il ministro Carrozza. Gli studenti «devono convogliare la protesta nell'ambito del percorso democratico interno al mondo universitario. Quando invece sfocia nella violenza per me è inaccettabile», ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza.

Caos e tensione. La polizia presidia la zona. Gli studenti urlano «bella scena la celere che carica gli studenti all'università. Non ce ne andiamo finché non ci restituite i nostri compagni». I giovani, alcuni con maschere bianche sul volto, hanno improvvisato un corteo attorno all'edificio. Dopo vari momenti di tensione la situazione è tornata a una relativa calma. Gli studenti sono stati spinti verso l'area sud della città universitaria e il ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni ha lasciato l'università.

Tentativi di occupazione. Il corteo all'interno della Sapienza si è diviso in due tronconi. Uno è entrato nella facoltà di Lettere e Filosofia per occupare le aule e bloccare la didattica. Il resto dei manifestanti è rimasto nel piazzale antistante l'edificio. Ripartito il corteo universitario dentro la Sapienza. Da Lettere, gli studenti sono poi entrati nella vicina facoltà di Matematica «Guido Castelnuovo». L'obiettivo dei manifestanti è «tenere alta la tensione in attesa del rilascio dei due (altri parlano di tre, ndr) studenti fermati, dopo le cariche delle Forze dell'ordine».

«Carica brutale». Dietro lo striscione «L'università è di chi la vive, non di chi distrugge», una studentessa ha denunciato al megafono «una carica brutale da parte delle forze dell'ordine, i reparti celere che hanno risposto così a chi chiede diritti per lo studio. Ci sono tre fermati, teste spaccate».

Studenti sul tetto. Alcuni studenti sono saliti sul tetto della facoltà di Fisica esponendo uno striscione. Tra gli studenti in protesta anche diversi specializzandi di Medicina che lamentano i tagli alle borse di studio. «Questa è l'ennesima passerella odiosa - spiegano - un incontro vergognoso, mentre la ricerca è asservita agli interessi dei privati».

Il convegno sulla green economy. Al convegno partecipano diversi componenti del Governo, compresi i ministri dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, dell'Ambiente, Andrea Orlando, della Salute, Beatrice Lorenzin e del Lavoro, Enrico Giovannini. Assente a sorpresa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Il primo ha poi inviato un messaggio, il secondo interverrà con un video.

La protesta. Alla base della protesta degli studenti, spiegano, l'ipocrisia di organizzare una tavola rotonda sull'economia sostenibile mentre si avallano la Tav e altre infrastrutture che possono minacciare l'ecosistema, sottraendo anche risorse alla ricerca.