Roma, scoperto ai Castelli ristorante camuffato da associazione culturale: tasse evase per 600mila euro

Roma, scoperto ai Castelli ristorante camuffato da associazione culturale: tasse evase per 600mila euro
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Sabato 26 Maggio 2018, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 14:17
Un ristorante mascherato da associazione culturale in modo da pagare meno tasse. E' questa la scoperta dei finanzieri del comando provinciale di Roma che hanno rinvenuto a Marino una considerevole evasione fiscale protratta da tempo. Nell’ambito del controllo economico del territorio, eseguito anche attraverso il monitoraggio del web, i militari del gruppo di Frascati hanno posto l’attenzione su una rinomata attività di ristorazione. Infatti, la stessa, godeva di molte recensioni positive, dove erano presenti foto, commenti e lusinghieri apprezzamenti.

Tuttavia, i preliminari riscontri all’anagrafe tributaria avevano permesso di individuare, presso lo stesso indirizzo del ristorante, l’esistenza di un’associazione culturale, che, peraltro, non aveva mai provveduto alla presentazione di alcuna dichiarazione fiscale. Le Fiamme Gialle hanno proceduto quindi all’esecuzione di un controllo presso l’attività di ristorazione, nel corso del quale sono stati sentiti gli avventori che, oltre a non essere soci, sono risultati del tutto ignari che si trattasse di una finta associazione culturale senza fini di lucro, destinata formalmente a favorire lo sviluppo di attività di promozione sociale con finalità assistenziali. Sono state rinvenute pochissime ricevute fiscali, sporadicamente emesse per non destare particolare “sospetti” da parte degli avventori “più attenti”; Durante l’ispezione, sono stati inoltre scoperti tre lavoratori irregolari, di cui due completamente in nero.

L’attività svolta ha consentito di ricostruire il volume d’affari generato negli ultimi anni da cui emerge una base imponibile sottratta a tassazione per oltre 600 mila euro. Attesa anche l’assenza di autorizzazione all’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, si è provveduto a comminare le previste sanzioni, inoltrando apposita segnalazione al Comune competente che ha disposto la chiusura dell’esercizio. L’azione della Guardia di Finanza, oltre a garantire il recupero a tassazione di imponibile non dichiarato, è volta a tutelare la libera concorrenza tra gli operatori del settore, evitando che l'economia legale venga danneggiata da simili forme di “abusivismo”.
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