Roma, ok al piano rifiuti: tre nuovi impianti, premi a chi differenzia

Roma, ok al piano rifiuti: tre nuovi impianti, premi a chi differenzia
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 31 Marzo 2017, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 14:19


Via libera in giunta al piano dei rifiuti firmato Pinuccia Montanari. Ma cosa prevede? Andiamo per ordine. Oggi l'Ama ha un solo impianto per lavorare i rifiuti organici della differenziata: porta a Maccarese appena 20 mila tonnellate all'anno, mentre Roma ne produce circa 180 mila. Il resto viene esportato, a caro prezzo, in Friuli Venezia-Giulia. Parte anche da qui il piano dei rifiuti, approvato ieri in giunta: l'Ama dovrà realizzare impianti per il trattamento degli organici (si chiamano impianti di compostaggio) per 120mila tonnellate complessive.

LE SCELTE
Entro la fine di aprile, l'Ama, nel suo piano industriale, secondo quanto ha spiegato ieri a Radio Roma Capitale la stessa Montanari, dovrà indicare le aree dove costruire gli stabilimenti. Presumibilmente saranno 3 (ma è anche possibile che si punti su impianti più grandi e dunque ne basteranno 2). Inutile precisare che i problemi veri, ma di questo la Montanari è ben consapevole, inizieranno quando saranno indicate le zone nel dettaglio. Sarebbe ingeneroso pensare che il piano sia solo limitato agli impianti (di cui Roma ha un gran bisogno, anche se la Montanari dice no all'ipotesi di una discarica di servizio). Tra l'altro le linee di indirizzo approvate, hanno una definizione che vuole in qualche modo rompere con il passato: nello staff della Montanari le definiscono strategie per la gestione sostenibile del materiale post consumo (ma sempre di rifiuti si parla).

Vediamo più nel dettaglio alcune delle indicazioni, già anticipate nel corso delle audizioni in commissione dalla Montanari: il primo obiettivo è ridurre la produzione dei rifiuti. Oggi Roma butta 1,7 milioni di tonnellate di spazzatura all'anno; nel 2021 dovranno essere 1,5, quasi il 20 per cento in meno. Soprattutto, si vuole ridurre la parte indifferenziata, incrementando la differenziata. Oggi siamo al 43,5 per cento, l'amministrazione prevede di chiudere il 2017 al 55, per arrivare al 2021 al 70. Non solo: oggi l'Ama lavora solo il 20 per cento dei rifiuti prodotti, il resto finisce ai privati; la Montanari intende portare quella percentuale al 25 per cento nel 2021, riducendo la fetta destinata ai privati di circa 200.000 tonnellate all'anno.

Come si fa a convincere i romani a produrre meno rifiuti e a differenziare quelli che restano? Alcuni esempi: ci saranno iniziative per convincere i cittadini a bere l'acqua del rubinetto (l'acqua del sindaco, anzi della sindaca, quindi meno bottiglie di plastica); applicazione della tariffa puntuale, grazie a delle card a punti: meno indifferenziato produci, più punti ottieni con i quali avere sconti al supermercato o sulla Tari (sia chiaro: è un progetto, non è qualcosa che partirà subito già domani). Ci saranno anche iniziative contro lo spreco alimentare oltre alla famosa storia dei pannolini lavabili (molto criticata quando annunciata dalla sindaca Raggi in passato, ma in realtà è una forma di limitazione dei rifiuti in un piano più articolato). Per incrementare la differenziata, il piano della Montanari prevede di potenziare il porta a porta nelle scuole e nei mercati rionali e di organizzare la raccolta di piccoli apparecchi elettrici. E poi c'è il piano già illustrato dall'esperto chiamato dalla Raggi a Roma, Roberto Cavallo, che partirà in forma sperimentale nel VI Municipio (la zona di Tor Bella Monaca, Torra Angela, insomma la periferia est della città). La proposta di Cavallo punta anche su impianti di compostaggio nei condomini. E proprio nel VI municipio si comincerà con la prima forma di tariffa puntuale grazie a una diffusione capillare del porta a porta.

«PRESTO LE AREE»
Sul fronte delle utenze non domestiche - ristoranti, bar, negozi - partirà una caccia serrata agli evasori totali della Tari. Infine, ci sarà una riorganizzazione della presenza in città dell'Ama: più isole ecologiche, più «domus» (di fatto delle mini isole ecologiche), più sedi dell'azienda nei quartieri per essere più rapidi negli interventi (ne sono state previste 32).

Conferma Pinuccia Montanari: «Il piano prevede la realizzazione di impianti per il trattamento di 120mila tonnellate di organico. Stiamo ultimando l'individuazione di aree. Sicuramente non verranno realizzati impianti a Rocca Cencia. Alla fine del mese di aprile il piano industriale di Ama indicherà le aree. Stiamo inoltre già ottenendo risultati sul piano della riduzione della produzione di rifiuti». Ribatte dal Pd Valeria Baglio: «Non metto in dubbio il lavoro che si sta facendo, ma voglio essere messa a conoscenza di cosa si sta facendo. La trasparenza non è un'esigenza solo del Movimento 5 Stelle, ma di tutti».

 

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