LE SCUSE
Quando i carabinieri sono arrivati i due ricercatori avevano rubato un ombrello grigio di Ikea, una torcia e un accendino da cucina. E ancora avevano le armi in mano (ossia ombrello e torcia) pronti a sfidarsi. Passata la notte in camera di sicurezza, sono stati scortati davanti al giudice. Il pm Gianluca Mazzei ha chiesto e ottenuto la convalida dell'arresto. Poi i due amici sono stati rimessi in libertà in attesa del processo. In aula si sono scusati: «Abbiamo fatto una goliardata. Ma le macchine erano aperte». «Eravamo un po' ubriachi al termine di una festa», ha specificato l'esperto di letteratura. Il fermo poco dopo le tre di notte. I carabinieri per accertare l'entità del furto hanno svegliato i proprietari delle auto. Al primo mancava l'ombrello e un accendino, al secondo nulla, il terzo si era ritrovato sul sedile un ombrello non suo.
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