Roma, la protesta dei produttori di riso al ministero delle Politiche Agricole: «Basta speculazioni»

Roma, la protesta dei produttori di riso al ministero delle Politiche Agricole: «Basta speculazioni»
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Giovedì 13 Aprile 2017, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 20:16

«Sono già quasi un migliaio gli agricoltori e le mondine che hanno lasciato le risaie delle principali regioni di produzione, dalla Lombardia al Veneto, dall'Emilia al Piemonte, per manifestare nella Capitale sotto il Mipaaf, in via Venti Settembre, con cartelli, striscioni e sacchi di riso. Sotto accusa le speculazioni e gli inganni che mettono a rischio il primato dell'Italia in Europa come si legge negli striscioni: "Dalla risaia a tavola il prezzo aumenta di 5 volte, basta speculazioni" ma anche "+346% import riso da Vietnam, è invasione"». Così Coldiretti in una nota.

Ma al centro della protesta #SosRisoItaliano - prosegue la nota - ci sono anche le condizioni di sfruttamento del lavoro, l'inquinamento ambientale e i rischi per la salute dei prodotti importati low cost dall'Oriente dove sono ammessi pesticidi vietati in Europa da decenni. Per combattere la  concorrenza sleale gli agricoltori chiedono che ai prodotti importati vengano fatte rispettare le stesse regole di quelli nazionali che devono essere riconoscibili con un sistema trasparente di etichettatura di origine. «Basta inganni, subito l'etichetta di origine del riso» ha urlato con il megafono il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. «Ci vogliono tre chili di risone per comperare un caffè», dicono gli agricoltori che hanno provocatoriamente pagato caffè e cappuccino con il baratto nei bar circostanti il Ministero delle Politiche Agricole dove è in corso un incontro di settore con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

Il Ministro Martina ha proposto un primo piano di interventi articolato in 5
azioni a tutela del reddito dei produttori agricoli di riso e per la
valorizzazione delle produzioni italiane e europee.
«Vogliamo introdurre - ha dichiarato il Ministro Martina - l'obbligo di
indicazione dell'origine del riso in etichetta. Lo chiediamo a livello
europeo e, in accordo con il ministro Calenda, siamo pronti a sperimentare
questo strumento in Italia. Oltre l'80% dei cittadini che hanno partecipato
alla nostra consultazione pubblica ci chiede informazioni chiare sulla
provenienza di questo prodotto. Per rispondere alla crisi del riso che sta
mettendo in difficoltà migliaia di agricoltori in tanti nostri territori
chiediamo alla Commissione Ue di fermare le importazioni a dazio zero che
hanno creato uno squilibrio di mercato evidente, peraltro senza generare
effetti positivi per i piccoli produttori dei paesi asiatici dai quali
importiamo. Chiediamo l'attivazione urgente della clausola di salvaguardia.
Allo stesso tempo siamo pronti ad estendere anche al settore risicolo la
sperimentazione dell'assicurazione agevolata salva ricavi, come fatto per
il grano. Può essere uno strumento concreto di protezione del reddito a
fronte di forte oscillazioni dei prezzi delle materie prime. Per sostenere il
settore investiremo 2 milioni di euro sulla promozione delle qualità del
riso».

In particolare gli strumenti messi in campo dal Ministero sono i seguenti.
1) ETICHETTATURA D'ORIGINE OBBLIGATORIA PER IL RISO
Grazie all'accordo tra il Ministro Martina e il Ministro dello sviluppo
economico Carlo Calenda è pronto uno schema di decreto per la
sperimentazione dell'obbligo di indicazione dell'origine in etichetta per
il riso. Il provvedimento prevede che sull'etichetta del riso devono essere
indicati il Paese di coltivazione del riso e quello di trasformazione. Le
indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto
evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente
riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

2) RINNOVO RICHIESTA ATTIVAZIONE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA
Alla luce dell'andamento dei prezzi del riso e dell'aumento delle
importazioni a dazio zero dai Paesi PMA il Mipaaf è pronto ad integrare il
dossier già aperto con la Commissione per rinnovare la richiesta di
attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal regolamento UE n.
978/2012. Dal monitoraggio del comparto, infatti, si evidenziano almeno due
nuovi elementi oggettivi, che determinano ulteriori effetti negativi,
aggravando la situazione di difficoltà. Nello specifico, si tratta del
costante trend negativo registrato sulle principali piazze nazionale ed anche
europee delle quotazioni del risone. Inoltre, c'è un oggettivo incremento
degli stock, sia a livello UE (546.000 ton. +24% dal 2014/15) sia a livello
nazionale (260.111 ton. +45% dal 2015/16): variabili queste ultime che
determinano un'azione sinergica negativa, deprimendo ulteriormente il
mercato. Questi dati verranno integrati in tempi rapidi al dossier per il
rinnovo della richiesta di attivazione della clausola.

3) LETTERA AL COMMISSARIO UE HOGAN E AI MINISTRI DEI PAESI PRODUTTORI
Per sostenere l'attivazione della clausola di salvaguardia e per
contribuire alla riforma del regolamento 978/2012 il Ministro Maurizio
Martina ha disposto l'invio di comunicazioni al Commissario Ue Phil Hogan e
ai Paesi Produttori.
Nella lettera al Commissario il Ministro evidenzia, come già fatto in
occasione della riunione bilaterale con lo stesso Hogan a Verona, la
necessità di attivare la clausola e di dare risposte concrete ai risicoltori
europei e italiani in particolare. In particolare si sottolinea la necessità
di una revisione del regolamento 978/2012 in modo da prevedere meccanismi
più forti di tutela dei redditi dei produttori. Nelle more si chiede
l'attivazione di contingenti quantitativi alle importazioni di riso a dazio
zero dai PMA.
Il Ministro, per costruire un asse politico forte a sostegno della richiesta
dell'attivazione della clausola, ha inviato una richiesta formale di
sostegno a tutti i Paesi produttori: Portogallo, Spagna, Francia, Grecia,
Romania, Bulgaria. Nella comunicazione si fa riferimento alle richieste del
»Primo forum del riso europeo«, tenutosi a Milano il 20 febbraio 2017,
dove tutti i rappresentanti dei Paesi hanno sostenuto l'iniziativa
dell'Italia a difesa del settore e si sono impegnati, con uno sforzo
comune, a rafforzare l'azione propositiva degli operatori della filiera
dell'Unione.

4) SPERIMENTAZIONE POLIZZA RICAVI PER IL SETTORE RISICOLO
Il Ministero si impegna ad estendere la sperimentazione della polizza ricavi,
avviata per il settore del grano, anche alla filiera risicola. Attraverso
questo strumento, un produttore agricolo di riso potrà sottoscrivere la
polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il
65% dall'agevolazione del Ministero. Nel caso il ricavo scenda del 20%
rispetto alla media triennale del ricavo per ettaro, l'agricoltore
riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di
reddito.

5) PROMOZIONE - STANZIAMENTO DI 2 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE DEL
RISO
Per sostenere e promuovere la filiera risicola il Mipaaf si impegna allo
stanziamento di 2 milioni di euro per campagne di comunicazione dedicate da
sviluppare in coordinamento con l'Ente risi. L'obiettivo è quello di
contribuire ad una maggiore conoscenza delle caratteristiche del prodotto e a
un rilancio dei consumi di riso, valorizzando il lavoro dei produttori
agricoli».

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