Roma, la beffa della tessera per i musei comunali: abbonamento a 5 euro ma le mostre restano tutte a pagamento

Roma, la beffa della tessera per i musei comunali: abbonamento a 5 euro ma le mostre restano tutte a pagamento
di Laura Larcan
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Domenica 1 Luglio 2018, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 19:13
Alla fine il “ritocco” c’è stato. Cinque euro per tutta la cultura capitolina era una sfida troppo azzardata. O meglio, «troppo imprudente», per dirla con gli esperti della ragioneria della Sovrintendenza capitolina che hanno dovuto faticare non poco per aggiustare i conti. E così la Mic, la super-card voluta dal Campidoglio per regalare ai romani (e residenti) tutti i musei civici, arriva al suo traguardo. Un ticket da 5 euro che offre ingressi illimitati alle collezioni museali permanenti per un intero anno, ma che resta “mutilo” delle mostre temporanee che avranno una bigliettazione separata, con costi aggiuntivi a parte che possono oscillare dagli 8 ai 12 euro, in base al “peso” dell’evento espositivo.

Un traguardo, certo, ma anche una rivoluzione mancata per Palazzo Senatorio, visto che l’annuncio iniziale (in quel 21 dicembre del 2017) puntava sull’offerta quasi gratis di tutta l’arte di Roma con una card da 5 euro che consentisse di visitare indistintamente musei comunali e relative mostre temporanee ospitate. Il plauso mediatico non era certo mancato a questo progetto innovativo, introdotto dalla giunta e presentato come emendamento alla delibera propedeutica al Bilancio 2018-2020. Ma tant’è.

La Mic è stata stampata in decine di migliaia di esemplari pronti ad essere venduti da martedì prossimo, subito dopo la presentazione che faranno la sindaca Virginia Raggi e il vicesindaco e assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo, affiancati dal ministro per i beni culturali Alberto Bonisoli. Una passerella istituzionale che sembra schiudere nuovi scenari di sinergie o “cortesie” politiche. E chissà se la “fissazione” di Bergamo di inaugurare un “Central Park dei Fori” gratuito non diventi un argomento all’ordine del giorno sul tavolo del nuovo ministro.

GLI SPAZI OFF LIMITS Quali sono allora gli spazi esclusi dalla Mic? Tutte le principali aree espositive delle istituzioni civiche.
Nel dettaglio, il piano per le mostre temporanee dell’Ara Pacis (solo il monumento augusteo rientra nella rete della card). I saloni per eventi espositivi dei Musei Capitolini compresa tutta la nuova ala di Palazzo Caffarelli che dovrebbe aprire con la grande mostra sulla collezione Torlonia attesa per il prossimo ottobre anche se la data ufficiale rischia di slittare ancora di qualche mese. E tutte le sale dedicate ad ospitare le mostre temporanee del Museo di Roma a Palazzo Braschi. «Le grandi mostre d’altronde sono tutte co-prodotte - spiegano esperti di organizzazioni eventi - Se si toglie al privato la possibilità di avere un guadagno dal biglietto nessuno produrrà più mostre a Roma e la città resta spazzata via dal circuito delle grandi esposizioni». La Mic comunque aprirà le porte alle collezioni permanenti di Capitolini, Ara Pacis e Palazzo Braschi, così come ai Mercati di Traiano, alla Gam di via Crispi e Centrale Montemartini, ai Casini di Villa Torlonia, al Civico di Zoologia e al Museo di Roma in Trastevere. A questi si aggiungono, poi, i musei già gratuiti (Garibaldino, Barracco, Mura, Bilotti, Moravia, Canonica, Massenzio). Restano fuori dai giochi il Palaexpo, il Mattatoio a Testaccio, e il loro “fratello figlio unico” Macro di via Nizza che si sta preparando alla nuova gestione sperimentale di Giorgio De Finis: i teli manifesto esterni che annunciano il “Macro Asilo” sono stati già montati (e si racconta che anche i nuovi materassi per la residenza d’artista siano arrivati). A chi è rivolta la Mic? Cittadini romani, residenti, studenti fuori sede che studiano a Roma: per acquistarla bisognerà presentare un documento d’identità. La Mic riserva «multiple entry»: sarà acquistabile nei musei e nei Pit (i punti informazione turistica) e avrà validità di 12 mesi dall’atto di acquisto.
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