Nell’elenco delle mense sociali in convenzione con l'Amministrazione ci sono il Centro Astalli, l’Esercito della Salvezza, Roma Solidarietà (Caritas), S. Egidio, Opera Don Calabria, la Cooperativa Ss.Pietro e Paolo, Un Sorriso, la Bottega solidale e Matteo 25. Cooperative e associazioni confermano: «Le nostre strutture di accoglienza, i nostri centri, le nostre mense, hanno visto aumentare sensibilmente il numero di coloro che vi hanno dovuto fare ricorso. Soprattutto è cambiato il volto dei nuovi poveri: persone che hanno subito un evento avverso, sempre più spesso italiani, uomini e donne del ceto medio risucchiati dalla crisi: molti gli anziani». E aggiungono: «L'iniziativa, voluta dall'assessore Cutini, rappresenta un segno di vicinanza a chi
vive nel disagio più estremo e un apprezzamento per il lavoro di tanti operatori e volontari. L'emergenza cui le nostre associazioni hanno dovuto far fronte, è stata resa più aspra, a causa della crisi, dalla riduzione dei sostegni pubblici».
All’indomani della giornata dell’infanzia, l’assessore si sofferma anche sui più piccoli: «Abbiamo 30mila minori in povertà assoluta». Poi sottolinea: «Tra chi bussa alle porte delle mense abbiamo trovato il commerciante, il piccolo imprenditore che ha dovuto chiudere la propria impresa e anche quel ceto impiegatizio che non ce la fa ad andare avanti. È questo il tipo di povertà che è aumentato ed è a questa povertà che dobbiamo guardare con attenzione e sollecitudine. Le associazioni ci riportano, e fanno bene a farlo, un allarme, la povertà assoluta: il numero di persone che chiede da mangiare è aumentato». La crisi, spiega Cutini, «si è abbattuta in modo trasversale su tutte le classi sociali, e noi troviamo alle mense persone che non ci saremmo mai aspettati di vedere, le persone del nostro pianerottolo, che ci vanno a causa della crisi economica, di un pagamento del mutuo, di negozi e piccole imprese che chiudono, separazioni e divorzi che possono dare un colpo anche all’aspetto economico-reddituale delle famiglie».
«Si affacciano nuove povertà: sono i nuovi poveri in giacca e cravatta che frequentano le mense della Caritas, ma anche imprenditori in forte difficoltà economica», aveva detto pochi giorni fà il commissario antiracket e antiusura, prefetto Elisabetta Belgiorno, presentando al Viminale, con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, la relazione sull'attività del Comitato di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura. Il documento, ha un filo conduttore nelle parole di don Pino Puglisi: «Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto». «Ma la gente si rimbocca le maniche - aveva rimarcato Belgiorno - e fa appello a quella che il Censis, nel rapporto sulla situazione sociale del Paese 2012, ha definito la restanza, ovvero la solidarietà diffusa e l'associazionismo. La squadra della restanza deve vincere con una sinergia tra Stato, associazioni antiracket e antiusura e cittadini».
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