E da fare ce n'è, nella Capitale, con quasi 3 milioni di abitanti, un milione e mezzo di case, 300mila numeri civici, 100mila attività commerciali e 50mila uffici.
Una riorganizzazione su scala nazionale, quella della consegna quasi no-stop, che porta il nome di Joint Delivery, arrivata a Roma. Nei quartieri serviti da sei centri di recapito ricevere posta fino alle 19.45, così come il sabato, la domenica e nei festivi, è già una realtà. Da ieri è così anche nel Centro storico e a Montesacro. Ma il sistema era già stato attivato a Monti, San Paolo, Gianicolense, Garbatella, Trastevere e Testaccio. E poi Montesacro Alto e Tufello, Appio Latino, Tuscolano, Re di Roma e San Giovanni. Ancora, Ostiense, Ardeatino, Europa, Mostacciano, Tre Fontane e Annunziatella, Capannelle, Fonte Meravigliosa e Cecchignola. In tutto, 23 zone. Un modello già avviato fuori del Gra - a Spinaceto, Acilia e Ostia - che arriverà in tutta Roma entro i primi mesi del prossimo anno.
Un piano a cui il gruppo è arrivato con la sottoscrizione di un accordo sindacale. Le abitudini degli italiani, spiega Poste Italiane, «si caratterizzano sempre più in una costante diminuzione dei volumi di posta tradizionale e in un significativo aumento delle spedizioni di pacchi e acquisti online».
I dati dicono che dal 2005 al 2017 la corrispondenza tradizionale si è ridotta di oltre il 50 per cento. E le previsioni al 2022 parlano di un'ulteriore riduzione del 4,5. Numeri legati proprio allo sviluppo dell'e-commerce. Nel 2017 sono stati consegnati oltre 40 milioni di pacchi: entro il 2022 saranno il 20 per cento in più. E tanto la vita quotidiana è a portata di clic, che nasce pure la posta fai-da-te, per ritirare gli acquisti online, consegnare i resi ed effettuare spedizioni affrancate. A Roma sono già attivi 28 Locker e 20 Collect Point: una rete di armadietti cui accedere 24 ore su 24, sette giorni su sette, e di attività commerciali convenzionate, come i tabaccai, accessibili sei giorni su sette.
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