Roma, poliziotto morto in Tangenziale, indagato l'automobilista: guardrail sotto sequestro

Roma, poliziotto morto in Tangenziale, indagato l'automobilista: guardrail sotto sequestro
di Elena Panarella e Adelaide Pierucci
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 22:57

Le fasce arancioni, le luci segnaletiche, i sigilli e il cartello Area sottoposta a sequestro. La procura ha, infatti, sequestrato il tratto di guard rail sulla Tangenziale, all'altezza dello svincolo per viale Somalia, che sabato pomeriggio potrebbe aver causato la morte dell'ispettore di polizia Gianluca De Santis. Uno spuntone trasformatosi in ghigliottina quando il sottufficiale della Mobile, poco più che quarantenne, sbalzato dalla moto che guidava, dopo un urto con una autovettura Ford Fiesta, è stato catapultato nella parte sottostante del guard rail. Il decreto di sequestro è stato firmato ieri pomeriggio dal pm Maria Caterina Sgrò, titolare del fascicolo sull'incidente mortale. Sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo intanto si conta l'automobilista coinvolto, alla guida della Ford. A breve però potrebbe allargare il raggio di indagine. Si dovrà accertare innanzitutto se il guard rail, nel tratto di Tangenziale, fosse regolare. O non presentasse delle caratteristiche che hanno trasformato la protezione stradale appunto in un'arma tagliente.

LAME TAGLIENTI
Il tratto, comunque, era già stato messo in sicurezza subito dopo l'incidente dagli stessi agenti della polizia Roma Capitale del II gruppo Parioli. Impossibile però in assenza di un progetto di rimozione dei guardrail o di messa in sicurezza con fasce salvavita eliminare i pericolosi budelli d'acciaio fissati come attenuatori d'urto ma che poi si rivelano come lame assassine. Il percorso in questione, incidentato ripetutamente, presenta in alcuni punti ancora delle lame taglienti che sbucano all'improvviso. «Noi avevamo fatto uno studio sui guard rail assassini in base a lavori ingegneristici non a norma», ha detto la presidente nazionale dell'Aivis, associazione italiana vittime e infortuni della strada, Manuela Barbarossa. «C'è una mancanza di rispetto delle normative come gestori della strada», nel caso specifico il dipartimento Grande Viabilità del Campidoglio. La presidente lancia un appello alla sindaca, Virginia Raggi, ma anche al ministero delle Infrastrutture «che dovrebbe intervenire con un piano di ristrutturazione». Bisogna sempre ricordare che queste strutture in ferro sono concepite per contenere l'urto di automobili e mezzi pesanti, ma non tengono conto dei danni che possono provocare al corpo di un uomo. Persino le tecniche per l'omologazione non prevede la prova con manichini piazzati sulle due ruote. Le statistiche sono piene di episodi mortali e da tempo le associazioni dei motociclisti hanno portato avanti una battaglia per modificare la struttura. «Probabilmente mai come in questo momento a Roma serve un assessore alla sicurezza stradale e al decoro urbano - spiega Gabriele Di Bella, storico dirigente sindacale Fiadel e funzionario del II Gruppo Parioli - Il codice della strada prevede che i proventi delle contravvenzioni vengano reinvestiti per la segnaletica e per gli standard di sicurezza stradale, ma più di tutto serve che qualcuno vigili affinché questo avvenga».

CARATTERISTICHE DIVERSE
Pur trattandosi dell'unione di più strade urbane (le cui caratteristiche, come la larghezza delle carreggiate, la presenza della corsia d'emergenza e i limiti di velocità, variano a seconda del tratto), la Tangenziale Est è classificata come strada urbana di scorrimento e amministrativamente come strada comunale, composta da due corsie per senso di marcia. «Nel tratto che va da via della Pineta Sacchetti a via del Foro Italico, la strada è interamente in galleria, mentre, a partire dall'uscita per viale Castrense fino a largo Passamonti, è interamente sopraelevata per permettere l'attraversamento dello scalo merci di San Lorenzo e dello snodo ferroviario per la Stazione Termini - prosegue Di Bella - ma in più punti presenta caratteristiche troppo diverse. Come è possibile che la stessa strada nel tratto che parte da San Giovanni sia vigilata da telecamere e da Batteria Nomentana a via Salaria sia a gestione manuale, cioè quando ci sono pattuglie disponibili sono loro a controllare. Stessa cosa per gli attenuatori d'urto che sono presenti in alcuni punti ma in molti altri no».
 

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