Chi bivacca, chi borseggia, chi si finge addetto ai bagagli, chi pretende soldi per un aiuto alla biglietteria automatica, chi sfrutta i minori per l’accattonaggio. La stazione Termini sembra il campo di battaglia di una lunga partita a scacchi tra chi opera senza regole e chi tenta di arginare i pericoli. Ma niente da fare: la partita è sempre aperta. Intanto però le gang sono sempre più organizzate. Con compiti precisi e modus operandi definiti, senza dimenticare la meticolosa spartizione del territorio. Studiando con attenzione la provenienza delle persone identificate negli ultimi mesi emerge una vera e propria mappa dell’illegalità.
DIVISIONE AREE
Alle biglietterie automatiche dei treni (lato piazza dei Cinquecento) a «occuparsi» dei turisti per i ticket ci pensa un gruppo di uomini in trasferta dal campo nomadi abusivo di via Verdi, Aprilia.
I NUMERI
E pensare che dall’inizio dell’anno, solo a Termini, si contano oltre 2.500 denunce e decine e decine di arresti. Ma nulla sembra fermare questo esercito di uomini e donne che ogni giorno entra in azione tra corridoi, scale e banchine. Ora per prendere decisioni risolutive bisogna aspettare il 30 luglio, all’interno degli uffici della stazione (un comitato per l’ordine e la sicurezza direttamente sul posto). L’appuntamento è tra sindaco, prefetto, comandante provinciale dei carabinieri, questore chiamati a tutelare l’incolumità delle persone.
FERROVIE
«Bisognerebbe adeguare le norme alle condizioni sociali - dice Franco Fiumara, direttore protezione aziendale Fs italiane - spesso questi tipi di reati non sono punibili. Si tratta di persone che scelgono un territorio e perseguitano chi lo attraversa, veri e propri stalker territoriali. Non basta aumentare i controlli solo per l’emergenza, servono servizi mirati ed efficaci tutto l’anno. E non è certo una soluzione chiudere la stazione con barriere e ticket».