Roma, scatta il piano sicurezza: 5 mila telecamere contro i reati

Roma, scatta il piano sicurezza: 5 mila telecamere contro i reati
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 4 Aprile 2016, 08:02

Un Grande fratello per rendere Roma più sicura, attraverso la condivisione con le forze dell'ordine delle oltre 5mila telecamere sotto la gestione del Comune, tra musei, Atac, Polizia locale e gli impianti installati nei quartieri della movida, da Trastevere al Pigneto a San Lorenzo; poi la cessione, da parte del Campidoglio, di alcuni immobili comunali in disuso a polizia, carabinieri e guardia di finanza (c'è già una lista delle prime 7 strutture da dismettere). E ancora: il Ministero dell'Interno si è impegnato a potenziare il numero di agenti «nelle zone periferiche della città», mentre l'amministrazione comunale metterà a disposizione di Prefettura e Questura tutti i dati contenuti nel cervellone elettronico chiamato Sirs (che sta per “Sistema integrato Roma Sicura”). Si tratta, in sostanza, di una mappa del rischio, aggiornata in tempo reale, che contiene l'esatta dislocazione degli insediamenti abusivi, delle strade dove la prostituzione è più diffusa, degli immobili occupati, fino ai pali della luce

CABINA DI REGIA
Ruota attorno a questi capisaldi il piano per la sicurezza contenuto nella delibera firmata dal commissario Francesco Paolo Tronca lo scorso 1 aprile, frutto di un accordo firmato tra Viminale, Campidoglio e il prefetto Franco Gabrielli, a cui proprio il protocollo affida un compito chiave, in quanto dovrà «svolgere un ruolo di coordinamento generale» sull'attività che verrà svolta da una nuova «Cabina di regia» che verrà istituita per occuparsi «dell'acquisizione e l'analisi dei dati statistici rilevati in città dalle forze di polizia nazionali e locali».
Il provvedimento firmato dal commissario del Comune parte da una considerazione: in un frangente particolarmente difficile per la sicurezza nazionale e quindi anche per la Capitale, «solo l'osmosi operativa tra soggetti istituzionali diversi permette di contrastare fenomeni di criminalità, sia comune che organizzata, e di degrado sociale». Una linea condivisa anche dal Viminale, che infatti lo scorso 21 gennaio ha invitato Prefettura e Comune a «formalizzare» un accordo istituzionale.
 
BUS E VIGILI
Anche per questo il Comune ha deciso, pure in ottica Giubileo, di permettere alle forze dell'ordine di accedere alle telecamere sotto la gestione comunale: dalle 3mila videocam installate da Atac nelle fermate della metro, nelle stazioni delle ferrovie urbane e sui bus più moderni; alle telecamere di cui si serve la Polizia locale. Nel circuito sono presenti anche le telecamere dei musei e dei siti culturali gestiti dalla Sovrintendenza, così come gli impianti che sorvegliano le piazze dello “sballo”, per contrastare il racket dei pusher, da San Lorenzo al Pigneto.
Al primo punto dell'accordo firmato con Viminale e Prefettura c'è «la cessione ad uso gratuito alle forze dell'ordine di alcuni immobili del patrimonio di Roma Capitale». Si tratta di «edifici scolastici dismessi, beni confiscati o requisiti a seguito di abusivismo edilizio, aree a destinazione pubblica da acquisire e trasformare, immobili di proprietà privata acquisiti attraverso compensazioni». Già circola una lista di 7 strutture: 5 dovrebbero essere assegnate ai carabinieri, mentre polizia e fiamme gialle dovrebbero ottenere un edificio a testa.

LE PERIFERIE
Nell'accordo, il Ministero dell'Interno si è impegnato a «elevare gli attuali standard di sicurezza a Roma, in particolar modo nelle zone periferiche, attraverso il potenziamento delle risorse e il miglioramento dell'operatività di polizia e carabinieri già presenti». Il Comune da parte sua fornirà i dati di cui è in possesso per «realizzare una mappatura del rischio che faciliti la dislocazione di nuovi presidi fissi». Proprio attraverso la condivisione delle informazioni su campi abusivi, immobili occupati, strade in mano al racket della prostituzione, verrà costituita una «piattaforma informatica unica» per migliorare il controllo del territorio.
 
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