In base al progetto precedente, che risale al 2008, il parcheggio sarebbe dovuto essere di tre piani interrati. Nel nuovo prospetto, invece, risulterebbe aggiuto un piano terra. Dettaglio che, a dire dei ricorrenti, renderebbe necessaria una nuova valutazione ambientale, anche perché «la maggiore profondità prevista si realizzerebbe in un’area di particolare fragilità idrogeologica per la presenza di falde acquifere e per il rischio di esondazione del Tevere», si legge nel documento. Per sciogliere la controversia, i giudici hanno incaricato un professore del dipartimento di Ingegneria civile dell’università di Tor Vergata di stabilire se tra i due progetti esista una differenza sostanziale. «La differenza di quota di scavo tra il progetto del 2008 e la variante del 2014 è di 3,17 m... relativamente ai possibili effetti idrogeologici si ritiene non vi siano ulteriori problematiche oltre quelle già evidenziate nella relazione per la validazione del prospetto strutturale, elaborata nel 2014 dalla commissione di Alta Vigilanza», si legge nel parere del docente.
A detta dei giudici, «la modifica sostanziale sussiste». Per questo motivo, l'approvazione della variante al progetto è illegittima, perchè «intervenuta in assenza di una rinnovata valutazione di impatto ambientale, per violazione della norma di legge e delle regole di buona amministrazione», è scritto nella sentenza. Per i magistrati presieduti da Antonino Savo Amodio, quindi, «il ricorso vada accolto» e gli atti impugnati devono essere annullati, in attesa di una nuova valutazione.
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