Studente morto con un coltello nel cuore

Jonathan Lucas, lo studente trovato morto a Roma
di Laura Bogliolo
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Giovedì 10 Aprile 2014, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 14:52
L’ultimo video l’ha girato nella stanza dove sarebbe stato trovato morto poche ore dopo, trafitto con un coltello al cuore.



«Mi manchi» aveva scritto su Twitter alla sua ragazza, mentre i suoi fan su YouTube incitavano: «Forza Jon, sei simpaticissimo». Poi la vita di Jonathan Lucas, 16 anni, studente svizzero in gita a Roma con la scuola, è svanita via in una pozza di sangue al secondo piano dell’istituto religioso Domus Nascimbeni di via di Torre Rossa, zona Aurelia. Un gioco finito male, un incidente dopo una lite: Jonathan è morto dissanguato martedì sera alle 23. Quando è arrivata l’ambulanza del 118 chiamata dalle suore, il cuore del giovane aveva già smesso di battere: pur facendo il possibile per rianimare il sedicenne, il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso.









L’ARMA ERA SUA

La polizia che indaga sulla morte di quel ragazzino pieno di vita, star di YouTube, lascia aperta ogni ipotesi. Il coltello che ha trapassato l’aorta fino a recidere l’esofago, «era di Jonathan ed è stato acquistato a Roma» fa sapere l’Ufficio informazioni e comunicazioni del cantone di Vaud da dove proveniva il giovane. Non è ancora chiaro se il coltello modello «papillon» lungo non meno di dieci centimetri sia stato trovato nella stanza oppure no: il corpo a terra, sangue dalla bocca, un'escoriazione al naso e la profonda ferita al petto. Questa la scena che gli investigatori si sono trovati davanti. Forse qualcuno ha cercato di disfarsi dell’arma, forse è stata gettata in giardino. «Ma stavamo giocando, solo giocando» avrebbe sussurrato qualcuno. Inizialmente si era addirittura parlato di un gioco con il lancio dei coltelli. Perché sembra che le lame fossero tre: non c’era solo quella di Jon.



LE REAZIONI

Venti ragazzi, tre professori, l’arrivo lunedì a Roma della scolaresca dell’istituto scolastico di Losanna, College de l'Elysèe. Ieri mattina la classe avrebbe dovuto partecipare all’udienza papale. Ma i ragazzi non c’erano. I tre compagni con i quali Jonathan condivideva la stanza sono stati ascoltati per ore dalla squadra mobile di Roma. Sconvolti, sotto shock, assistiti da una psicologa, con difficoltà hanno cercato di ricostruire le ultime ore di vita di Jon (così lo chiamavano gli amici). Intanto all’interno dell’istituto gli altri compagni piangevano, si disperavano. «Siamo tutti sconvolti» le parole di una professoressa che cercava di confortarli. A Losanna, nella scuola l'Elysèe, definita di «alto livello» si ricordava Jon: «Un ragazzo che non ha mai dato problemi, sereno, disciplinato». I compagni parlano di Jon descrivendolo «un ragazzo simpaticissimo, una star, conosciuto da tutti: aveva un canale YouTube nel quale caricava video molto divertenti, era conosciuto nel quartiere». I profili su YouTube (Les conneries de Jon) e su Instagram raccontano la voglia di vita di un sedicenne seguito da migliaia di ragazzi: a Roma aveva girato filmati in cui scherzava con turiste giapponesi, ritraeva maxi gelati e poi, quell’ultimo video nella stanza dell’ostello. Jon riprende se stesso allo specchio, il bagno e anche tre compagni di scuola. I genitori di Jon sono corsi a Roma, disperati, sconvolti, increduli. Oggi l’autopsia sul corpo della giovane vittima che potrebbe chiarire la dinamica della morte.



LE PISTE

Perché quel coltello è finito nel petto di Jon? Una caduta, uno scherzo finito male oppure un gruppetto di ragazzini che provano a mimare una rissa, magari uno sketch da riprendere con il cellulare e poi mettere online?. Proprio sul web è esplosa la solidarietà per quel ragazzo così popolare. Su Twitter è stato creato l’hashtag RipJon (riposa in pace). «Ti amo più di ogni cosa, e anche se te ne sei andato non ti dimenticherò mai» ha scritto la fidanzatina di Jon. A esprimere cordoglio per la morte dello studente svizzero anche il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Solo pochi giorni fa un quindicenne di Catania è morto precipitando da una nave a Barcellona durante una gita scolastica.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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