SOTTO I FERRI
È il 2 marzo quando il signor De Cicco viene operato. È malato da tempo e i medici decidono di asportargli la vescica. Durante l'intervento, succede l'irreparabile: il paziente muore dissanguato sotto i ferri. Pochi giorni dopo, il funerale. De Cicco viene sepolto nel cimitero Flaminio. All'inizio di aprile, però, la moglie decide di sporgere denuncia per omicidio colposo e per falso. Insieme ai familiari, controllando la cartella clinica e la documentazione medica, nota che ci sono incongruenze e anomalie. Il sospetto è che manchino dettagli e che alcune procedure siano state omesse. In Procura scatta un'inchiesta.
LA RIESUMAZIONE
Il pm dispone la riesumazione del cadavere e l'autopsia. Il giorno dell'accertamento, però, al medico legale viene portato il corpo di una donna appena deceduta. «La disperazione mia e della mia famiglia è stata devastante. Non sapevamo dove fosse il corpo di mio marito, pensavamo che fosse già dai 10 giorni precedenti all'Istituto di Medicina legale, invece non era così», racconta la vedova. Il gip rinvia l'operazione. Dieci giorni dopo, nel cimitero, gli addetti alla riesumazione si sbagliano e intervengono sulla tomba del fratello della vittima. «Solo con l'intervento del mio avvocato è stato evitato il secondo e ancora più grottesco errore. Com'è possibile che non ci sia un registro dove fosse annotata la giacenza della salma di mio marito?», continua la donna. L'autopsia viene poi effettuata. Per i periti della Procura il paziente sarebbe morto per uno shock emorragico dovuto alla lesione di un vaso sanguigno e nella sua cartella clinica ci sarebbero evidenti lacune. I risultati dell'accertamento, consegnati una settimana fa agli inquirenti, mercoledì prossimo verranno esposti in sede d'incidente probatorio davanti al gip Flavia Costantini.
Michela Allegri
Veronica Cursi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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