Roma, movida senza regole, alcol e pochi controlli: «L'ordinanza è un flop»

Roma, movida senza regole, alcol e pochi controlli: «L'ordinanza è un flop»
di Camilla Mozzetti
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Domenica 8 Luglio 2018, 11:18
All'alba succede ancora di camminare in piazza Madonna dei Monti (pieno centro storico) e sentire sotto alle scarpe il crepitio dei vetri spezzati. Vetri di bottiglie di birra o di vino principalmente, andati in frantumi nel corso della notte per l'euforia di chi, tra giovani e turisti anche nel pieno regime dell'ordinanza anti-alcol diramata dalla sindaca Raggi per contrastare gli effetti della movida delle regole non sa proprio cosa farsene. Per inconsapevolezza (conoscono davvero tutti i limiti in vigore fino alla fine di ottobre sul consumo di alcolici per le strade di Roma?) per menefreghismo ma soprattutto perché in assenza di controlli pare quasi lecito, paradossalmente doveroso, continuare a comportarsi in maniera illegale. Non è il solo Centro a passare come una delle zone in cui al netto delle disposizioni comunali, i giovani continuano a consumare alcolici e superalcolici in strada fino all'alba. I diversi comitati di quartiere dal Trieste Salario fino ad Ostia lo denunciano da settimane: «L'ordinanza è un foglio di carta che solo chi ha rispetto delle regole e le conosce, rispetta, tutti gli altri complice anche l'assenza di controlli capillari continuano a disattendere i divieti».

I QUARTIERI
Prendiamo corso Trieste, punto di ritrovo per moltissimi giovani anche under 18 «Ci sono molti locali di fronte ai quali spiega Barbara Lessona del comitato di zona dove i ragazzi si riuniscono e bevono a prescindere dai divieti, il problema è semplice: se non garantisci un controllo ma anche disposizioni che tutelino ed educhino i minori, puoi emettere tutte le ordinanze che vuoi, non saranno rispettate». Lo stesso accade anche alla Balduina, a Ostiense e a Ostia. Proprio il litorale quest'anno ha visto aumentare le aree in cui il consumo dell'alcol è vietato in strada in contenitori di vetro dalle 22 fino alle 7 del mattino e dalle 24 fino alle 7 in bicchieri di plastica, ad esempio. Via della Parenzella e via Orazio lo Sbirro sono entrate a tutti gli effetti nella mappa dei restringimenti per il consumo di alcolici e superalcolici «ma purtroppo spiega Silvia Grassi a capo del comitato di quartiere nel weekend non è cambiato nulla. Questa parte di Ostia è un punto di ritrovo per molti giovani che vengono qui a divertirsi e a passare le serate bevendo in strada anchegrazie alla presenza di diversi minimarket che vendono birre, vino, vodka».

I MINIMARKET
Eccolo l'altro grande motivo per cui far rispettare le regole è molto complicato: dal III Municipio (l'area di piazza Sempione ma anche l'Ostiense, intorno alla Piramide e alla centrale Montemartini) al centro storico, esistono numerosi minimarket che lavorando a ritmo serrato h24 vendono senza troppa difficoltà birre e vino a tutte le ore. «L'ordinanza anti-alcol aggiunge Lisa Roscioni, del comitato Monti è stata fallimentare. Le attività di somministrazione come i bar e i locali rispettano abbastanza i divieti (come quello di servire alcolici e superalcolici dopo le 2 del mattino ndr) il problema sono proprio i minmarket che a Monti come in moltissime altre parti sono numerosi e non conoscono freni». Problemi sentiti anche dai residenti, poi, tanto a San Lorenzo quanto a piazza Bologna e viale Ippocrate dove proprio i cittadini, esasperati dagli effetti della movida, arrivarono mesi fa a lanciare dalle finestre secchi di candeggina per scacciar via baccano e giovani. «Il problema è soprattutto culturale», conclude Wanda De Angelis, residente in viale XXI Aprile. «Se non si ha la capacità di instillare nei giovani o nei consumatori un senso di responsabilità qualsiasi atto funziona solo se c'è un cane da guardia, un controllo».

 
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