I QUARTIERI
Prendiamo corso Trieste, punto di ritrovo per moltissimi giovani anche under 18 «Ci sono molti locali di fronte ai quali spiega Barbara Lessona del comitato di zona dove i ragazzi si riuniscono e bevono a prescindere dai divieti, il problema è semplice: se non garantisci un controllo ma anche disposizioni che tutelino ed educhino i minori, puoi emettere tutte le ordinanze che vuoi, non saranno rispettate». Lo stesso accade anche alla Balduina, a Ostiense e a Ostia. Proprio il litorale quest'anno ha visto aumentare le aree in cui il consumo dell'alcol è vietato in strada in contenitori di vetro dalle 22 fino alle 7 del mattino e dalle 24 fino alle 7 in bicchieri di plastica, ad esempio. Via della Parenzella e via Orazio lo Sbirro sono entrate a tutti gli effetti nella mappa dei restringimenti per il consumo di alcolici e superalcolici «ma purtroppo spiega Silvia Grassi a capo del comitato di quartiere nel weekend non è cambiato nulla. Questa parte di Ostia è un punto di ritrovo per molti giovani che vengono qui a divertirsi e a passare le serate bevendo in strada anchegrazie alla presenza di diversi minimarket che vendono birre, vino, vodka».
I MINIMARKET
Eccolo l'altro grande motivo per cui far rispettare le regole è molto complicato: dal III Municipio (l'area di piazza Sempione ma anche l'Ostiense, intorno alla Piramide e alla centrale Montemartini) al centro storico, esistono numerosi minimarket che lavorando a ritmo serrato h24 vendono senza troppa difficoltà birre e vino a tutte le ore. «L'ordinanza anti-alcol aggiunge Lisa Roscioni, del comitato Monti è stata fallimentare. Le attività di somministrazione come i bar e i locali rispettano abbastanza i divieti (come quello di servire alcolici e superalcolici dopo le 2 del mattino ndr) il problema sono proprio i minmarket che a Monti come in moltissime altre parti sono numerosi e non conoscono freni». Problemi sentiti anche dai residenti, poi, tanto a San Lorenzo quanto a piazza Bologna e viale Ippocrate dove proprio i cittadini, esasperati dagli effetti della movida, arrivarono mesi fa a lanciare dalle finestre secchi di candeggina per scacciar via baccano e giovani. «Il problema è soprattutto culturale», conclude Wanda De Angelis, residente in viale XXI Aprile. «Se non si ha la capacità di instillare nei giovani o nei consumatori un senso di responsabilità qualsiasi atto funziona solo se c'è un cane da guardia, un controllo».
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