Roma, sms hot alle alunne minorenni: il prof del Tasso chiede di patteggiare. «Ci scriveva, in classe sei sexy»

Roma, sms hot alle alunne minorenni: il prof del Tasso chiede di patteggiare. «Ci scriveva, in classe sei sexy»
di Michela Allegri
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Venerdì 6 Aprile 2018, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 08:08

Dalla cattedra alle aule di giustizia, fino alla strategia per ottenere uno sconto di pena. Il professore Maurizio Gracceva, docente - sospeso - di storia e filosofia al liceo classico Torquato Tasso, indagato per avere inviato ad alcune studentesse messaggi compromettenti, chiede il patteggiamento. L'accusa contestata dalla pm Francesca Passaniti, titolare del fascicolo, è quella di molestie. Un'imputazione contravvenzionale, sanabile quindi con il pagamento di una sanzione. Il docente, dopo la chiusura delle indagini, ha chiesto di concordare la pena. E i pm hanno dato parere favorevole: Gracceva potrà chiudere il conto con la legge pagando una multa. Sarà il gip a decidere se la pena sia congrua: l'udienza è prevista il 10 luglio.

L'inchiesta è scattata dopo la denuncia presentata da tre alunne iscritte all'ultimo anno. Due di loro sono minorenni. Le ragazze hanno raccontato di essere state raggiunte da migliaia di sms. Una di loro, in particolare, ha detto di aver ricevuto 2.600 messaggi solo tra maggio e luglio. Scambi ai quali lei ha sempre risposto. Quelle conversazioni sono finite agli atti del fascicolo. «Mi ha detto che non ero apprezzata dai miei compagni e che solo un uomo maturo avrebbe potuto capirmi - ha dichiarato una delle ragazze - mi scrisse che in classe durante la sua lezione ero molto sexy, mi ha anche proposto delle oscenità». Le giovani hanno raccontato che il più delle volte le conversazioni iniziavano con pretesti innocui - «scrivimi stasera, che così mi ricordi di portati il libro» -, poi, però, gli scambi avrebbero abbandonato le tematiche scolastiche trasformandosi in avances.

LA DIFESA
Interrogato dalla pm prima della chiusura delle indagini, Gracceva si era avvalso della facoltà di non rispondere. Ora, ha deciso di patteggiare, assistito dall'avvocato Carmelo Pirrone. La versione del docente è sempre stata molto diversa rispetto a quella delle allieve. Il prof ha raccontato di essere vittima di un «equivoco lessicale». Ha detto anche di essersi limitato a rispondere agli sms delle ragazze: «Parlavamo di tutto, della filosofia, ma anche dei loro problemi. Sono sereno, credo che la mia confidenzialità sia stata equivocata».
 

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