L'assessore Lemmetti: «Niente premi ai dirigenti che non utilizzano i fondi»

L'assessore Lemmetti: «Niente premi ai dirigenti che non utilizzano i fondi»
di Simone Canettieri
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Giovedì 26 Aprile 2018, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 07:54
Assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, il Comune di Roma nel 2017 non ha speso più di mezzo miliardo di euro. Fondi bloccati per le buche, il verde, i servizi, le scuole e i trasporti. Visto come si trova Roma non è quasi uno scandalo?
«Questi fondi non sono andati persi, ma saranno riutilizzati a partire dal prossimo bilancio. Per questo voglio rincuorare tutti i romani».

Ma com'è stato possibile?
«I problemi sono stati principalmente due. Il primo: è mancata una lungimiranza da parte del Comune nel 2012, quando è iniziata possibilità per gli enti pubblici di sperimentare la nuova contabilità, basata sulla programmazione triennale. Preferendo proseguire invece anno per anno, l'ente si è trascinato residui su residui, anno dopo anno. Ecco perché faremo un accertamento straordinario».

Qual è il secondo motivo?
«Diciamo che ci sono ampi margini di miglioramento da parte del nostro ente. Non a caso stiamo rimodulato le capacità di spesa. Ma va fatto un lavoro sulla macchina comunale».

Di quale tipo?
«I dirigenti non sono abituati a questo meccanismo: abbiamo già predisposto un corso di formazione per la nuova contabilità per incentivare l'uso del fondo pluriennale».

Visto che per i dipendenti il salario accessorio è legato ai risultati, non potete attuare lo stesso metro anche per i dirigenti? Chi non riesce a chiudere un progetto è giusto che percepisca la parte variabile?
«Certo che non lo è. Nel nuovo Piano esecutivo di gestione, infatti, ci sarà una decurtazione importante per il mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle strutture. I più penalizzati, in caso di fallimento della missione, saranno i responsabili dell'area».

Ma questi fondi perché non sono stati assegnati?
«I problemi con le gare di appalto, con le commissioni, con i ricorsi sono noti, purtroppo. Ma ora bisogna andare oltre, e non accampare più scuse».

Quali sono stati i settori più colpiti da questa paralisi?
«Sicuramente la manutenzione stradale e del verde».

Però prendersela con i dirigenti è troppo facile, l'indirizzo politico spetta comunque alla giunta Raggi. Possibile che voi assessori non abbiate colpe?
«Io sono qui da agosto e mi sembra di aver raggiunto i risultati. Noi diamo input, non siamo giudici. Con i miei colleghi ci stiamo fissando dei risultati che verificheremo volta per volta».

La settimana scorsa però la maggioranza M5S l'ha molto criticata in una riunione a porte chiuse. Si sente nel mirino?
«A dire il vero i consiglieri non ce l'avevano proprio con me. Ma si sa: gli assessori al Bilancio, da che mondo è mondo, sono dei capri espiatori. E anche io mi sento come Benjamin Malaussène, il protagonista dei romanzi di Pennac».

Atac: in Campidoglio ci sono voci di un ritiro del concordato preventivo per andare verso il commissariamento per evitare la bocciatura del piano dal tribunale. Conferma?
«No. Smentisco. Questa voce non è stata mai oggetto di alcuna riunione. Proprio non se n'è mai parlato».

Avanti con il concordato dunque?
«Certo. Anzi, ha visto cos'è successo a Livorno».

No, cos'è successo?
«L'azienda comunale di rifiuti Aamps, che ha avuto la cura Lemmetti, ha fatto 8 milioni di utili su 40 milioni di fatturato dopo l'omologazione del concordato».

Ma Aamps ha 400 dipendenti, Atac ne ha 12mila e un buco da 1,3 miliardi di euro.
«Lo so, ma ce la faremo».
 
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