Il nascondiglio è stato scoperto dopo lunghe indagini dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Romanina, partite dal monitoraggio dei movimenti di alcune persone romane dei campi nomadi della zona, che hanno portato gli agenti a concentrarsi su Fosso San Giuliano. Entrati nell'appezzamento, tutti i componenti del nucleo familiare presenti, tra cui la mamma, una sedicente sorella ed il fidanzato della ricercata, hanno raccontato agli agenti che la 49enne, con un nuovo compagno, si era allontanata, senza dare più notizie.
Le dichiarazioni dei familiari non hanno convinto gli agenti.
Infatti, gli agenti hanno scoperto che la donna si era spacciata per la sorella. Gli agenti dopo averle notificato l'ordine di carcerazione, l'hanno denunciata anche per false attestazioni e sostituzione di persona e, alla fine degli accertamenti, accompagnata presso il carcere di Rebibbia. Gli altri componenti del clan, sette in totale, sono stati denunciati per favoreggiamento.
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