Roma, rubavano cibo nella mensa del Grassi:

Roma, rubavano cibo nella mensa del Grassi:
di S. G.
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Martedì 10 Gennaio 2017, 08:57

Magazzinieri di giorno e ladri di notte, tutto nello stesso luogo: la mensa dell'ospedale Grassi di Ostia. Campo d'azione: la cella frigorifera della società di ristorazione che gestisce il servizio. Da lì due dipendenti arraffavano prosciutti, pecorino e pancetta poi rivenduti a due amici baristi a prezzi stracciati per rifornire le dispense dei locali. Uno schema replicato più di una volta che ora li ha portati tutti e quattro a processo con la doppia accusa di furto e ricettazione. La prima volta la coppia di magazzinieri era entrata in azione nella notte tra il 7 e l'8 novembre 2015. Avevano forzato la porta della cella frigorifera provocando un danno da quattromila euro per portare via 14 chili di prosciutto cotto e trenta di crudo, sei chili di pecorino, sei di grana grattugiati e altri sei di pancetta tesa. Tempo una decina di giorni - il 17 dello stesso mese - ed era scattato un secondo colpo: sedici latte di tonno sott'olio, biscotti per bambini, omogeneizzati di vitello e manzo, pastina sabbiolina. Il 25 novembre successivo invece dagli stessi locali era sparita un'affettatrice da tremila euro presa a noleggio proprio per il servizio mensa.

PARTE CIVILE
La società che gestisce il servizio mensa nell'ospedale, la Sirest, assistita dagli avvocati Giovanni Zoppi e Roberto Scaramella, si è costituita parte civile, calcolando di aver subìto un danno di ottantamila euro. I due dipendenti erano stati arrestati nel dicembre 2015 dopo che l'azienda si era attrezzata con delle telecamere per stanare i ladri. In un primo filmato finito al vaglio degli investigatori nessun dubbio sull'autore di un furto: un magazziniere, poi licenziato in tronco, era stato ripreso per un'ora e mezza mentre cercava di scardinare la cella frigorifera. Aveva così sudato che alla fine aveva deciso di sfilarsi persino i cappelli e gli occhiali con cui si era camuffato. L'operazione era stata ribattezzata Take away dagli agenti del commissariato di Ostia ed era partita dalla denuncia della società danneggiata, che aveva incaricato anche un'agenzia investigativa privata per far luce sul caso. Alla fine in manette erano finiti un magazziniere della Sirest, Fabio Colatosto, 53 anni, e un ex impiegato, Patrizio Biasinio, 42 anni, licenziato l'anno precedente per alcune inadempienze. Secondo la ricostruzione del pm Maria Caterina Sgrò che li ha spediti a giudizio, insieme a due baristi complici, parcheggiavano di notte le auto all'interno dell'ospedale e, dopo aver saccheggiato il magazzino della mensa, riempivano le vetture di cibo. Parte lesa anche la Asl per i danni alla cella frigorifera e alle attrezzature.

 
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